Ecco cosa mi ha donato la Natura una sera di fine dicembre.
Tramonto su Cima Palon direttamente dal balcone di casa :)
Per quelli che non possono fare a meno della montagna... per quelli che aspettano la neve... per quelli che seguono l'ombra dell'orso...
sabato 8 gennaio 2011
giovedì 6 gennaio 2011
06/01/2011 Epifania sulla Rosta (Bondone)
Tre amici risalgono la Costa dei Cavai.
Il cielo è coperto e il vento imperversa sollevando cristalli di neve.
Si pranza ricordando tutte le volte che abbiamo assaporato questi luoghi.
In inverno, in primavera, in estate e in autunno.
Con il sole, con la neve, con la nebbia e con il cielo coperto.
All'alba, di giorno, di notte e al chiarore della luna piena.
In compagnia di amici o in solitaria.
Osservando caprioli, camosci e volpi.
Seguendo le orme dell'orso...
Percorriamo la dorsale della Rosta e poi caliamo sui pascoli.
Dal cielo cominciano a cadere i primi fiocchi.
C'inoltriamo nella fitta pecceta e in poco tempo siamo di nuovo al parcheggio.
Alla prossima vecchia amica!
Due foto scattate dall'amico Flavio
En pò de fret
Palon
Il cielo è coperto e il vento imperversa sollevando cristalli di neve.
Si pranza ricordando tutte le volte che abbiamo assaporato questi luoghi.
In inverno, in primavera, in estate e in autunno.
Con il sole, con la neve, con la nebbia e con il cielo coperto.
All'alba, di giorno, di notte e al chiarore della luna piena.
In compagnia di amici o in solitaria.
Osservando caprioli, camosci e volpi.
Seguendo le orme dell'orso...
Percorriamo la dorsale della Rosta e poi caliamo sui pascoli.
Dal cielo cominciano a cadere i primi fiocchi.
C'inoltriamo nella fitta pecceta e in poco tempo siamo di nuovo al parcheggio.
Alla prossima vecchia amica!
Due foto scattate dall'amico Flavio
En pò de fret
Palon
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domenica 2 gennaio 2011
02/01/2011 Ciaspolata alla Costalta (Lagorai)
Per smaltire i bagordi di Capodanno senza dover fare levatacce, con Claudio decidiamo di salire l'evergreen Costalta. Giungiamo ad un passo del Redebus invaso dalla gente, parcheggiamo l'auto e risaliamo lungo la forestale ghiacciata verso malga Pez e Cambroncoi.
Giunti negli ampi pascoli di malga Cambroncoi ci godiamo un po' di sole prima dell'ultimo tratto di sentiero. Rimessi gli zaini in spalla imbocchiamo la mulattiera e cominciamo a salire, fa molto caldo e di neve ce n'è – ahimè - veramente poca.
Arriviamo all'ampia dorsale che precede la cima e in men che non si dica eccoci in vetta (1955 m), ma ci rimaniamo poco perché soffia un vento micidiale.
Qualche fugace scatto e battiamo in ritirata; ripercorriamo un tratto di sentiero dell'andata per poi prendere il sentiero 404 che, tra un'insidiosa colata di ghiaccio e l'altra, ci riporta a malga Cambroncoi. Qui pranziamo al sole comodamente seduti su una panca di legno.
Il Lagorai sta di fronte a noi immacolato, sempre stupendo e la memoria corre indietro negli anni e ripenso a quando da piccola venivo in questi ameni luoghi.
Finito di mangiare riprendiamo il sentiero 404; nei pressi di malga Pez la via diventa un'unica colata di ghiaccio, così decidiamo di riprendere la meno insidiosa forestale e di lì a poco giungiamo al parcheggio.
E finisce così la prima scarpinata del 2011 che mi auguro sia, come da 7 anni a questa parte, un anno ricco di verdi boschi, tortuosi sentieri, cime tempestose, torrenti impetuosi, comode mulattiere, tramonti infuocati, dorsali innevate, prati fioriti, pinnacoli arditi e animali selvaggi.
“Viaggiare a piedi non ha nulla a che fare con l'esercizio fisico. Quando cammino sprofondo nei sogni, fluttuo nelle mie fantasie e mi scopro dentro storie incredibili. Io attraverso letteralmente interi romanzi e film e partite di calcio. Non presto davvero attenzione a dove metto i piedi ma non perdo mai l'orientamento” Werner Herzog “Sentieri nel ghiaccio”
Croce di vetta
Scorci verso Pala delle Buse e Ruioch
Giunti negli ampi pascoli di malga Cambroncoi ci godiamo un po' di sole prima dell'ultimo tratto di sentiero. Rimessi gli zaini in spalla imbocchiamo la mulattiera e cominciamo a salire, fa molto caldo e di neve ce n'è – ahimè - veramente poca.
Arriviamo all'ampia dorsale che precede la cima e in men che non si dica eccoci in vetta (1955 m), ma ci rimaniamo poco perché soffia un vento micidiale.
Qualche fugace scatto e battiamo in ritirata; ripercorriamo un tratto di sentiero dell'andata per poi prendere il sentiero 404 che, tra un'insidiosa colata di ghiaccio e l'altra, ci riporta a malga Cambroncoi. Qui pranziamo al sole comodamente seduti su una panca di legno.
Il Lagorai sta di fronte a noi immacolato, sempre stupendo e la memoria corre indietro negli anni e ripenso a quando da piccola venivo in questi ameni luoghi.
Finito di mangiare riprendiamo il sentiero 404; nei pressi di malga Pez la via diventa un'unica colata di ghiaccio, così decidiamo di riprendere la meno insidiosa forestale e di lì a poco giungiamo al parcheggio.
E finisce così la prima scarpinata del 2011 che mi auguro sia, come da 7 anni a questa parte, un anno ricco di verdi boschi, tortuosi sentieri, cime tempestose, torrenti impetuosi, comode mulattiere, tramonti infuocati, dorsali innevate, prati fioriti, pinnacoli arditi e animali selvaggi.
“Viaggiare a piedi non ha nulla a che fare con l'esercizio fisico. Quando cammino sprofondo nei sogni, fluttuo nelle mie fantasie e mi scopro dentro storie incredibili. Io attraverso letteralmente interi romanzi e film e partite di calcio. Non presto davvero attenzione a dove metto i piedi ma non perdo mai l'orientamento” Werner Herzog “Sentieri nel ghiaccio”
Croce di vetta
Scorci verso Pala delle Buse e Ruioch
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