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mercoledì 23 ottobre 2013

16/08/2013- 24/08/2013 Vacanze slovene

Eccoci di nuovo nella nostra seconda casa, il Gostišče Mlakar dell'amico Miha.
Il programma generale è fare passeggiate mattutine, riposo pomeridiano e giri serali pro fauna.
Il primo giorno decidiamo di fare un giro in zona Masun nel Racna Gora; parcheggiamo l'auto nei pressi di un grande prato e risaliamo verso un dosso percorrendo uno degli innumerevoli tratturi creati dai boscaioli. Intercettiamo poi la strada principale e per il ritorno percorriamo quella.
Ad un certo punto sento dei rumori provenire dal fitto del bosco, prima il verso di una ghiandaia poi qualcos'altro d'indefinito, faccio notare la cosa a Claudio ma niente di che, fatti pochi passi risentiamo il rumore, la visibilità è nulla, provo a scrutare meglio fra i rami e vedo lontano la sagoma di un piccolo quadrupede che cammina parallelo a noi, ma non si capisce cos'è.
Il bosco s'apre un po' e allora cominciamo a guardare, ed ecco che fra le alte felci sbuca una testolina, due occhietti curiosi e due orecchie pelose: è un cucciolo d'orso! Dopo l'iniziale e immancabile tuffo al cuore (sempre emozionante vedere questo animale allo stato brado) mi sorge un questione, se c'è il piccolo.. dov'è la mamma? Da mamma orsa quale sono e sarò, so che non è saggio rimanere in questo posto, così acceleriamo il passo e cominciamo a parlare a voce alta per rendere nota la nostra presenza, l'orsetto se ne infischia e lo sentiamo seguirci parallelamente nel bosco. Una volta arrivati all'auto risaliamo la strada appena percorsa per vedere se il piccolo è ancora là.. lo ribecchiamo, ma appena ci vede fugge via a rotta di collo, niente madre, probabilmente sono stati separati da qualche imprevisto.
Buona fortuna piccolo mio, ne hai davvero bisogno!
Non paghi dell'avvistamento già dalla sera si comincia a puntare in grande: serata in capanno fotografico nei pressi di Trava. L'altana è ubicata sul terreno e l'ambiente che ci circonda è davvero suggestivo (altro che l'altanaccia dello scorso anno), il bosco di faggi è rado, filtra bene la luce e il sottobosco è cosparso di chiare rocce calcaree.
Alle 18:20 dopo innumerevoli ghiandaie e uccelli di tutti i tipi, cala il silenzio, il solito preludio e Claudio dice “orso”, eccola, un'orsa arriva in perlustrazione, si muove sicura fra le rocce e comincia a sgranocchiare del cibo, dopo 5 minuti arriva anche il suo piccolo. I due mangiano. Il cucciolo è di una tenerezza infinita: lo osservo mentre si mordicchia le zampe, mentre esplora la zona, mentre s'arrampica e mordicchia dei rami, il tutto coronato da una serie di espressioni dolcissime.
Alle 18:45 i due se ne vanno sfilando in tutta la loro magnificenza vicino all'altana, se ne stanno via un quarto d'ora e poi ricompaiono dall'altro lato del bosco e stanno lì, a pochi metri da noi, fino alle 19:35 quando, visto l'imminente crepuscolo, siamo costretti a cacciarli a suon di schiamazzi e colpi sul capanno.
Nei giorni seguenti c'avventuriamo nei boschi dello Snežnik vicino a Mašun, nella zona del Blosko Jezero, sul monte Visevec nel fantastico altopiano di Babno Polje, a Goričice nei pressi del Cerknisko Jezero, sul sentiero naturalistico di Sviščaki e infine un giro alle sorgenti dell'Obrh fino al Castello di Snežnik.
Le sere o le mattine all'alba ci vedono impegnati in lunghi giri in auto dove gli avvistamenti di caprioli, allocchi, volpi, poiane non mancano mai.. di particolare suggestione ricordo un'alba immersi nelle brume con caprioli tra i lembi di nebbia e poiane a caccia. Poi beh.. gli immancabili orsi ovviamente... oltre quelli già menzionati ne avvisteremo altri 3, tutti a bordo strada.. magici attimi.. l'avvistamento, lo sgomento e una fuga precipitosa.
C'è anche tempo per una seconda altana, a Stari Kot, questa si trova su un albero a circa 3 metri d'altezza, ci andiamo con Daniele un altro ospite di Miha. Arriviamo poco sotto all'altana, ed ecco il cacciatore che c'accompagna che comincia a gesticolare come un pazzo, cosa c'è? Mi innalzo su un masso.. toh un orso!!! E' a pochi metri da noi, sta mangiando, tempo di capire che è osservato e scappa a tutta velocità, il cacciatore (con tanto di fucile!) pare terrorizzato, noi (sfucilati!) siamo tranquillissimi.. strano il mondo è?
Saliamo in altana, è un po' scomoda rispetto all'altra, vista la panza soffro un po'. Ci accomodiamo e aspettiamo, verso le 18:05 fa capolino un grosso orso, è molto cauto e titubante, annusa gli alberi e le rocce, fa qualche passo, l'altana scricchiola un po' e questo si da alla fuga per non tornare più. Peccato. Claudio e Daniele tenteranno un'altana anche l'ultimo giorno ma la fortuna non sarà con loro.
Finiscono così l'ennesime appaganti vacanze slovene.. la prossima volta si ritornerà in tre!

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giovedì 28 febbraio 2013

28/02/2013-03/03/2013 Slovenia invernale

La voglia di vedere la nostra amata Slovenia ammantata di bianco è troppa, così con gli amici Max, Carla e Renato decidiamo di passare qualche giorno in quel di Markovec.
L'inverno è stato particolarmente generoso, quasi tutte le strade forestale sono chiuse e a bordo strada ci sono muri di neve.
Così via di ciaspole.

Il primo giorno siamo andati a fare un giro nei pressi di Leskova Dolina. Calzate le ciaspole ci siamo inoltrati nel silenzioso bosco sloveno e ci siamo spinti fin alla grande radura di Lepi Dol, dove abbiamo avvistato un cervo arrancare nella neve alta. Non è il solo che arranca, anche noi fatichiamo, la traccia è da battere in toto e la neve è di quelle morbose. Risaliamo verso il Monte Vavkovec, chiudiamo poi il giro tagliando per il bosco e avvistando la “solita” poiana.

Il secondo giorno andiamo in una zona nuova sopra Cerknica. Sotto Bezuljak imbocchiamo una piana strada forestale per poi deviare in un caratteristico bosco sloveno pieno di doline e dossi rocciosi. Rinveniamo impronte di gatto selvatico e avvistiamo un bel cervo al pascolo. Zero impronte degli amici plantigradi. Rientriamo in albergo e Miha ci dice che nel giardino ha trovato impronte d'orso..la notte precedente è venuto a darci un saluto!

Ultimo giorno. Max, Carla e Renato vanno a Zleb; io e Claudio risaliamo a piedi la strada sopra l'albergo e quasi subito troviamo una pista d'orso. Cominciamo a seguirla infilandoci tra arbusti e alberelli. Deviamo poi verso l'ameno abitato di Knezja Njiva e a bordo strada troviamo un'altra pista.

Arriva però ben presto l'ora di rincasare, ultimo pranzo e poi via verso l'Italia.
Alla prossima.


Markovec
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Ciaspolando
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Lago Cerknica
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Babno Polje
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Knezja Njiva
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venerdì 31 agosto 2012

13-24/08/2012 Tanto per cambiare: tripudio d'orsi in Slovenia

Dopo più di 9 mesi rieccoci a Markovec: il lento fluire dell'Obrh, il verde promontorio del Racna Gora, la vetta dello Sneznik, le poiane a caccia sui campi, Ie faggete dello Javorniki, la casa di Miha.. ormai è come ritornare a casa.
Il primo giorno, il 13 agosto, nei pressi della Jurjeva Dolina veniamo accolti dal maestoso e silenzioso volo dell'allocco degli urali.

Il 14 agosto andiamo a fare un giro sul versante sud-orientale dello Sneznik. Nei pressi di un bunker imbocchiamo una forestale e ci dirigiamo in una zona piena di suggestive doline chiamata Ždrocle. La sera decidiamo di rientrare alla base compiendo il periplo del Racna Gora; stiamo parlando del più e del meno, e dietro alla curva in chi ci imbattiamo???
In un bell'orso che vedendoci si tuffa in mezzo ad alcuni cespugli.
Fermiamo l'auto e facciamo retromarcia, l'orso è là, in piedi che ci osserva curioso, è bellissimo, poi ritorna a quattro zampe e ci spia tra le foglie.
Esco dall'auto e comincio a scattare foto a raffica. Poi fa per andarsene, fischietto, lui si ferma ancora e ci osserva curioso, è bello grosso.
Non so cosa, forse lo sguardo "dolce", mi induce a pensare che sia una femmina.
Ci squadra ancora per un po' e poi se ne va via, lentamente per la sua strada. Strada che ancora una volta e per breve tempo è coincisa con la nostra.
Nonostante questo sia il mio 12° orso avvistato in natura è sempre un'emozione indescrivibile incontrarlo faccia a faccia, nel bosco e a pochi metri di distanza. Nessun timore, solo una grande commozione.


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Il giorno di Ferragosto ci dirigiamo a Zgornje Poljane, su suggerimento di Miha, vogliamo fare il giro a piedi del Racna Gora. C'incamminiamo lungo un tratturo e giungiamo alle radure di Ravni Laz. Da queste in breve raggiungiamo il piccolo abitato di Dolenje Poljane. Proseguiamo lungo viottoli e giungiamo ad una casa di caccia. Dopo aver pranzato seguiamo la strada forestale principale. Ad un certo punto tagliamo per una radura semi nascosta dal bosco e tocchiamo la casa di caccia di Gasper (!); di qui in breve al parcheggio.
La sera, dopo aver sbinocolato nei pressi di una grande radura, proprio dove finisce la strada, la mia attenzione è attirata da un movimento. Orsa con cuccioli!!!!!!!! Su un tratturo laterale ecco mamma orsa e due piccoli, questi si danno alla fuga immediata, la madre si gira verso di noi, ci osserva e poi svanisce nelle selve.

Poiana a caccia di prede
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Fatte slovene:)
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Il 16 andiamo con Miha a fare un giro nelle vecchie foreste dello Sneznik. E' liberatorio e rilassante camminare senza meta, seguendo sentieri fatti da chissà quale animale e tratturi di boscaioli. C'immergiamo sempre più nelle selve, esploriamo alcuni promontori di roccia calcarea circondati da imponenti abietete e faggete. Un rumore attira la nostra attenzione, è una coppia di cerve che sta risalendo una dolina e che fugge via appena ci vede.
Nel tardo pomeriggio scoppia un temporale da paura; ma non basta per dissetare il terreno, in alcune zone gli alberi stanno già perdendo le foglie rese secche dall'aridità.

Boschi sloveni
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Il 17 ci svegliamo all'alba e facciamo un piccolo giro con Miha, passeremo poi la giornata nelle vetuste foreste di Kocevsko.

Alba dal Racna Gora
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Kocevje
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Il 18 puntiamo alla cimetta della Križna Gora. Parcheggiamo l'auto nei pressi dell'ingresso della Križna Jama e cominciamo a risalire lungo il sentiero che attraversa una ripida faggeta. Giungiamo in cima dove c'è una chiesetta e l'ultima tappa della via crucis che percorriamo a ritroso fino al paese di Sv Ana. Da qui una strada forestale ci riporta all'auto.
Scendiamo al Cerkniško Jezero e risaliamo verso lo Javorniki, vorremo salire in cima, ma la presenza di alcune persone ci fa cambiare idea così ritorniamo alla Jurjeva dolina dove decidiamo di percorrere a piedi una forestale chiusa al traffico e che ci porta sul dosso di Zagorina.
La sera ci vede ancora nella radura magica di Preval.

Caprioli sloveni
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Passatempi sloveni
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Il 19 ci dirigiamo a nord, su suggerimento di Miha vogliamo vedere l'Iska, uno dei rari corsi d'acqua carsici che corre in superficie e attraversa forre selvagge.
Attraversiamo la Bloška Planota e parcheggiamo a Škrabe. Risaliamo il torrente saltando di riva in riva, l'ambiente è magnifico, non c'è nessuno, facciamo qualche chilometro e ci troviamo davanti a una casetta stile Norvegese e ad un'altra forestale. Ritorniamo sui nostri passi e in auto facciamo tutto il giro fino alla Rutarska Planota.
Ritorniamo poi a casa attraversando la Slivnica.
La sera consueto giro faunistico in quel dei Martincev laz.

Risalendo l'Iska
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Il 20 con Miha decidiamo di esplorare una nuova zona dello Sneznik che sulla cartina c'ispira. Giunti sul luogo invece constatiamo che il posto fa schifo, ci sono orrende e cupe doline ricoperte da contorte e fitte faggete. Risaliamo in auto e ci dirigiamo alla Trnovska Baijta dove facciamo una breve escursione e poi andiamo a pranzare a Mašun. La sera andiamo a fare una passeggiata nelle vaste radure dell'altra Mašun.

La piana di Babno Polje
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Il 21 è la volta delle grotte di Postumia, bhe che dire? Stupende! Facciamo la classica visita guidata in questa meraviglia della natura. Poi andiamo al Castello di Predjama e visitiamo anche le omonime grotte popolate da numerosi pipistrelli. Stupendo.
La sera ci spostiamo a Gorenje Otave dove dobbiamo incontrarci con un cacciatore locale (il sosia di Grbic!) per un appostamento in altana.
Per giorni sono stata combattuta se farlo o no: pagare dei cacciatori per vedere (forse) un orso al quale spareranno sicuramente fra pochi mesi non mi andava per niente, ma l'esperienza in altana mi mancava quindi alla fine - seppur a malincuore - ho optato per il sì.
Ci troviamo con Grbic alle 18 e spiegandoci a gesti giungiamo al posto, bhe la location è terribile, fotograficamente parlando è una schifezza, un boschetto con una depressione marrone grigiastra piena zeppa di prugne, mele e mais.
Entriamo nel capanno e attendiamo. Fa un caldo pazzesco e le zanzare ci tormentano, per un po' lasciamo aperta la porta, poi la chiudiamo.
E' un festival di gazze e scoiattoli, poi ad un certo punto spariscono ed è silenzio.
Ore 18.40. Sotto di noi, vicino alla porta, sentiamo uno sbuffo. E' lui!
Lo sento vicino, sta annusando la scala, vorrei uscire con la testa dalla finestrella, ma mi trattengo. Altri rumori, ed eccolo uscire da sotto di noi. Scende lentamente verso la buca dove starà quasi un'ora e mezza a mangiare, girare massi ecc.
Poco prima delle 20.00, quando ormai la luce è quasi sparita, l'orso comincia a innervosirsi, si guarda intorno, gironzola inquieto, poi sentiamo un casino nel bosco, rugli ed ecco un altro orso, molto più scuro: il grigio si da alla fuga.
Ore 20.15, dobbiamo scendere dal capanno e raggiungere la strada a piedi e l'orso non da segni di volersene andare, gli puntiamo la torcia in faccia, ma niente, quindi a malincuore sono costretta a gridargli contro "via!!!" (mai e poi mai avrei pensato di scacciare un orso!) e questo si da a una fuga precipitosa, così noi ce ne possiamo tornare all'auto soddisfatti dei nostri avvistamenti.
In cuor mio spero tanto che questi orsi se la cavino.

Postumia
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Predjama
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Orso dall'altana
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Il 22 agosto espatriamo in Croazia, vogliamo ritornare a esplorare il Parco del Risnjak. A Gerovo imbocchiamo la lunga strada forestale che ci porta ai prati di Lazac, risaliamo ancora e parcheggiamo l'auto nei pressi di Cajtuge dove inizia il sentiero per lo Snježnik croato. Attraversiamo le "solite" faggete, poi superiamo una fitta fascia di mughete e attacchiamo la cresta rocciosa che porta la cima. Alle nostre spalle fa capolino la cima dello Risnjak. Giungiamo sui 1505 metri del Nevoso, fortunatamente il caldo è attutito dal vento. Purtroppo c'è foschia e qua e là si vedono i fumi degli incendi che, in quest'estate rovente e siccitosa, stanno devastando la Croazia. Ritorniamo poi all'auto dalla via dell'andata.
Per il rientro decidiamo di fare una puntata verso i bei paesi di Stari Kot e Novi Kot (nb. sui giornali locali era apparsa la notizia che nei pressi di questi paese erano stati avvistati 13 orsi..), passando prima per la Dragarska dolina.. qui d'istinto imbocchiamo una forestale sconosciuta e in cosa incappiamo???
In mamma orsa e cucciolone che ci attraversano la strada come un lampo.
"Che fortunati!" ci dice Miha.. non sapendo che il bello doveva ancora venire!

Snjeznik - Croazia
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Il 23 sveglia alle 5, ci siamo messi d'accordo con Miha per un giro all'alba, ci dirigiamo verso il solito Racna Gora. La forestale è piena zeppa di fatte fresche.
Come al solito avvistiamo numerosi caprioli.
Quand'ecco che alle 6.04, tra il fitto bosco che stiamo attraversando in auto, Claudio esclama "orsi!", mi giro e vedo l'ombra di mamma orsa con un cucciolo, i cuccioli in realtà sono due, ma io ne vedo solo uno.
Risaliamo verso le radure di Preval dove parcheggiamo l'auto per sbinocolare.
Sono totalmente rapita da una scena da National Geographic, ovvero una poiana che sta rincorrendo una volpe, quando Miha grida "orso" e comincia a correre, Claudio grida "orso in fondo al prato" e via anche lui, io non vedo una mazza, corro pure io, ma è troppo tardi e l'orso è già sparito.
E così mi sono persa la scena epica di questo orso che con le nebbie attraversava il prato... esattamente nello stesso punto dove un anno fa ho avvistato "il fantasma".. che rabbia!
Stiamo lì un poco e poi ritorniamo all'auto, facciamo forse 100 metri e in lontananza sulla strada notiamo un "sederone", altro orso, giovane, che comincia a correre all'impazzata, sparito in men che non si dica.
Ritorniamo a "casa" e decidiamo di passare la giornata a oziare nel bel giardino di Miha, la sera facciamo un piccolo giro con sbinocolata.

Nebbie mattutine
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Ultimo giorno in terra slovena. Anche quest'oggi la sveglia è puntata alle 5 e via per l'ennesima ronda del Racna Gora. Il bosco è ancora ammantato dall'oscurità quando i fari dell'auto illuminano un orso, che si butta nel bosco. Miha ci dice di accelerare e più avanti di curvare in una strada laterale, arriviamo così in un prato, e l'orso di prima è lì in mezzo, ci guarda e poi fugge via verso un'altana.
Proseguiamo il giro e andiamo nel nostro solito amato Preval, sento salire la nostalgia.
Questo posto ha un che di magico, sembrerebbe una semplice radura in mezzo ai boschi, ma non è solo questo, c'è qualcosa di più.
Ritorniamo in auto e ad un bivio che ci avrebbe portato a casa più velocemente dico a Claudio di svoltare, stiamo parlando del più e del meno, quando Claudio esclama "mamma orsa".
Ci voltiamo e a bordo strada c'è una grossa orsa con due cuccioli grassocci, ci fermiamo e apriamo i finestrini, un'ondata di puzzo ci travolge.
L'orsa, con il suo testone, ci squadra e poi si gira e trotta via preceduta da uno dei cuccioli. L'altro cucciolo è curioso, ci guarda, si alza in piedi, ha una bella panciotta e comincia a indietreggiare in questa posizione.
Poi se ne va.
E con negli occhi questa dolce immagine si conclude questa lunga vacanza slovena.

Sweet home
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Paesino sloveno
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