Quest'oggi siamo in 5: io, Claudio, Flavio, Elisa e Max P. (vedi blog).
Lasciamo un auto nei pressi dei campi da bocce di Andalo e con l'altra ci dirigiamo al parcheggio di Valbiole (1183 m), programma della giornata: conquistare il Croz dell'Altissimo e proseguire in traversata fino a malga Spora.
La giornata è spettacolare - la più tersa da inizio giugno - e la temperatura è assai calda. C'incamminiamo lungo il sentiero 352 che attraversa da principio una pecceta, poi sbuchiamo in una valletta disboscata dove incrociamo un bellissimo capriolo maschio che ci squadra con indifferenza e poi se ne va via con flemma nel bosco.
Superiamo la località Fontanella e dalle praterie sovrastanti emerge il Piz Galin. Facciamo una piccola sosta e poi c'inerpichiamo tra i mughi, alla nostra sinistra fa capolino il Croz dell'Altissimo.
Intercettiamo il sentiero 344b e lo seguiamo. Stiamo attraversando una zona piena di crepacci carsici, alcuni sono davvero profondi, proseguiamo oltre e c'alziamo superando alcune roccette.
Dinnanzi a noi cima Lasteri si staglia severa su un cielo color zaffiro. Eccoci al bivio per il Croz dell'Altissimo.
La mia mente vola a sette anni fa.
Ero qui. Allo stesso bivio.
C'era una nebbia fittissima e orientarsi era difficile.
Eravamo in 5 anche allora: io, Flavio, Nick, Pao e Monia.
Arrivammo in cima e non vedemmo nulla, ma fu splendido comunque.
Tante cose sono cambiate da allora. Tanti sentieri si sono divisi.
Ma i ricordi rimarranno per sempre, guai a obliarli.
Ritorno alla realtà ed eccoci affacciati sulla val delle Seghe e la val Perse, a picco sulla sommità della parete dove il caro vecchio Detassis fece imprese memorabili, davanti a noi il settore centrale del Brenta. Aaaah!
Un ultimo sforzo e siamo in cima al Croz dell'Altissimo (2338 m), la pace dura ben poco, in breve cominciano ad arrivare sempre più persone (d'altronde con una giornata così..).
Pranziamo e divido la mia mela con una simpatica arvicola.
Foto di vetta e poi fuga.. cominciamo a essere in troppi!
Ci dirigiamo al passo dei Lasteri e da questo risaliamo un poco verso l'omonima cima. La vista ora s'apre sull'anfiteatro della malga Spora e la catena della Campa: Croz di Spora, Gaiarda, Fibion e Bedole.
Scendiamo al passo Clamer (2164 m) dove lasciamo alla nostra sinistra il sentiero che scende in val Perse e in breve giungiamo alla malga Spora (1855 m) dove ci concediamo un'ora di relax.
Imbocchiamo poi il sentiero 301, superiamo la baita Cacciatori dove il mio sguardo indugia verso la bella val dei Cavai e scendiamo repentinamente.
Nei pressi del bivio con il sentiero della Sega Alta incrociamo un signore con una caviglia ko accompagnato da altre due signore (di cui una di Lavis). Ci fermiamo per capire com'è la situazione, diamo qualche incoraggiamento e poi proseguiamo oltre.
L'ormai familiare sentiero ci fa procedere velocemente; con il binocolo Claudio avvista alcuni camosci sui selvaggi costoni della val Larice.
Dopo l'ultimo tratto attrezzato sbuchiamo sulla strada forestale, dove io e Flavio c'intratteniamo con un arzillo anziano fiorentino.
Dopo qualche chiacchiera raggiungiamo gli altri e via a rotta di collo fino a Pegorar e all'auto.
Spettacolare traversata.
"Ma i luoghi non sono come sono, sono come tu li ricordi" (cit. da "Rubare l'erba" di Marco Aime)
Gh... bella gita, bellissima giornata!!! :)
RispondiEliminaEli