mercoledì 19 ottobre 2011

01-02/10/2011 Un sogno divenuto realtà: ferrata delle Bocchette Centrali (Brenta)

Approfittando dell'infinita estate e dell'apertura prolungata dei rifugi decidiamo di farci un bel weekend in quota e affrontare la mitica ferrata delle Bocchette Centrali.

La meravigliosa due giorni inizia con la mia celebre frase: "Ah dai.. al parcheggio ci saranno 15 macchine!". Arriviamo a Vallesinella (1513 m) e troviamo a malapena un posto, peggio che ad agosto!
Ci carichiamo i pesanti zaini sulle spalle e c'incamminiamo con tutta calma lungo il Sentiero delle Cascate, nonostante la ressa di auto superiamo le cascate in solitudine, facciamo una tappa a malga Vallesinella alta dove incontriamo un gruppo di giovani, e poi, ancora in solitudine, lungo il Sentiero dell'Orso fino al rifugio Casinei (1825 m).
E' una giornata tersa: la Presanella e le cime che digradano verso passo Campo Carlo Magno si stagliano di fronte a noi, nonostante la copiosa nevicata di metà settembre, desolatamente spoglie.
Solo alcuni rami di larice mostrano timidamente i primi colori d'autunno, mentre la maggior parte dei boschi è ancora verde.
Pranziamo e poi decidiamo di percorrere, anziché il classico sentiero Bogani, il meno frequentato sentiero Violi.
C'inoltriamo in un bel lariceto, attraversiamo una radura e la vista comincia a spaziare sull'anfiteatro di cime che corona la val Brenta. Ammirando il Crozzon faccio mie le parole dell'alpinista inglese D.W. Freshfield "Proprio al centro di tanta bellezza, imponente di fronte a noi si ergeva una roccia colossale, uno dei più prodigiosi monumenti delle forze della natura".
Ci godiamo in completa solitudine questi luoghi. Ben presto il sentiero s'insinua in una fitta mugheta che aumenta ancor di più la sensazione di calore, di tanto in tanto sotto di noi s'apre qualche canalone che precipita nel fondovalle, superiamo un tratto attrezzato con cordino e finalmente giriamo verso la testata della valle.
Trecento metri sopra di noi, su di un terrazzo roccioso si staglia il rifugio Maria e Alberto ai Brentei (2182 m) dove pernotteremo.
Qui pronuncio la seconda frase famosa "Secondo me è mezzo vuoto!".. e invece rifugio al completo!!! Anche e soprattutto perché, nonostante l'adesione alla manifestazione "Autunno nei rifugi", l'Alimonta e il Pedrotti sono chiusi.
Sistemiamo le nostre cose in camera e poi andiamo a goderci il tepore del tardo pomeriggio all'aria aperta.
Il Canalone Neri, rispetto a quando siamo stati qui a fine luglio, è messo male.
Giochiamo a dadi fino a che tramonta il sole poi ci sistemiamo nel salone del rifugio.
Mentre il cielo dietro alla Presanella s'accende iniziamo a cenare.
Ci fanno compagnia due signore tedesche un po' alticce.. così tra "bean & nudeln" e doppie pere al teroldego (sob!) passa presto anche l'ora di cena. Ancora due tiri con i dadi e poi alle 10 in branda.

Alle 6.30 ci svegliamo e ci fiondiamo a fare colazione, i primi raggi di sole illuminano le verticali pareti della Tosa e del Crozzon.
Saldiamo il conto e poi c'incamminiamo lungo il sentiero 318; oltrepassiamo la chiesetta del Brentei e risaliamo a mezza costa l'alta val Brenta. Attraversiamo la vedretta di Bocca di Brenta e saliamo il balzo roccioso che ci porta all'attacco delle Centrali; rispetto a fine luglio il ripido nevaio che porta alla bocca è quasi del tutto sparito.
Lasciamo passare un po' di gente e poi via ..all'arrembaggio!
La mente fa un salto nel passato, a quando una decina di anni fa, guardando terrorizzata le foto delle Bocchette Centrali, affermavo: "Mai e poi mai mi vedranno calcare quelle vie" e oggi sono qui.
Superiamo un salto di roccia tramite una scaletta e poi c'immettiamo su una panoramica cengia esposta, a tratti bisogna procedere piegati sulle gambe e la larghezza non supera i 40 centimetri. Superiamo qualche "ponte" e aggiriamo il lato ovest della Brenta Alta. Di fronte a noi.. sua maestà il Basso! La via normale è invasa dagli scalatori.
Saliamo una scaletta e poi proseguiamo, con facile arrampicata, su rocce non attrezzate.
Scendiamo in una fenditura racchiusa tra la Brenta Alta e il Campanile Basso e, per tratti attrezzati, caliamo alla bocchetta del Campanil Basso; qui termina il tratto del sentiero dedicato a Otto Gottstein e inizia quello dedicato a Arturo Castelli.
Ci troviamo ora sul versante orientale, ai nostri piedi s'apre la Busa degli Sfulmini e più sotto si snoda l'esile traccia del sentiero Orsi che abbiamo percorso due mesi fa.
Dalla bocchetta saliamo per facili gradoni fino a una spalla alla base della Sentinella, qui facciamo una breve pausa con bella veduta sul Crozzon e sul Basso; ora le nebbie ammantano le pareti di quest'ultimo donandogli ancor più fierezza.
Percorriamo l'intera parete est del Campanile Alto e imbocchiamo il sentiero Carla Benini de Stanchina che prosegue sotto le Punte degli Sfulmini fino alla Torre di Brenta. Qui inizia il sentiero Bartolomeo Figari che esordisce con la famosa cengia orizzontale a "ferro di cavallo", il simbolo delle Centrali.
Nonostante l'affollamento del rifugio solo in questo tratto incontriamo un cospicuo numero di persone, lasciamo passare un po' di gente e poi percorriamo la cengia, sotto di noi 500 metri di salto! Adrenalinico!
Ancora un po' di sali e scendi su rocce, altra cengia e, dando l'ultimo sguardo d'addio al Basso, giriamo sul versante settentrionale di Torre di Brenta.
Siamo quasi alla fine: ultima cengia e poi affrontiamo una breve e area crestina e grazie all'ausilio di una serie di scalette mettiamo piede sulla Bocca degli Armi (2749 m).
Riposiamo po' e poi caliamo lungo la vedretta degli Sfulmini e in poco tempo siamo al rifugio Alimonta (2580 m) dove, con un magnifico panorama sul gruppo Adamello - Presanella, pranziamo.
Finalmente ci rilassiamo e ci godiamo questo, fin troppo caldo, sole ottobrino.
Finito di pranzare aggiriamo i Gemelli e scendiamo stancamente verso il rifugio Brentei e da questo prendiamo l'affollato sentiero Bogani che, via Casinei, ci riporta a Vallesinella.
Arrivo all'auto sfatta dal caldo e dal peso dello zaino, ma soddisfatta di aver finalmente portato a termine questo obiettivo.

Val Brenta Alta
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Soccorso alpino sulle pareti del Basso
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Tramonto su Presanella
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Alba
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L'ombra degli Sfulmini
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Bocchette Centrali
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Verso la Bocca degli Armi
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Nei pressi del rifugio Alimonta
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Lungo il sentiero Bogani verso la sella del Fridolin
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6 commenti:

  1. E la soddisfazione è anche mia! Primo... per averti convinto.... e poi perchè l'hai affrontata senza timore e gustandotela in pieno :)

    Brentheil!!! :D

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  2. mi sudano le mani solo a vederle, però tutto bellissimo! ciao ragazzi ;)

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  3. valza buttati anche te nelle ferrate vedrai che spettacolo!!! L'importante è cominciare per gradi ;)

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  4. spettacolari, bravi...
    P.S: ma come mai le foto si vedono tutte sformate?

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  5. Grazie!
    In che senso sformate?
    Quelle orizzontali - sia dal pc di casa che da quello dell'ufficio - le vedo giuste, le uniche che vedo un pò male sono quelle in verticale.

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