domenica 10 ottobre 2010

10/10/2010 Percorrendo creste autunnali: Cima Mendana e Ciste (Lagorai)

E anche quest'anno è giunto il momento dell'ultima gita SAT.
Ci si trova in piazza del mercato ad orari “carleschi”, le 7, e partiamo in 13 satini alla volta della Valsugana.
C'è una nebbia da paura, ma per fortuna appena saliamo verso Campestrini la lasciamo sotto di noi. Parcheggiamo l'auto nei pressi di Suerta (1370 m) e c'incamminiamo verso la testata della val Mendana.
Superiamo alcune baite e socializziamo con alcuni simpatici asinelli. Guadiamo un rio e cominciamo a salire ripidamente; siamo immersi nei colori autunnali, alla nostra sinistra, su uno scuro sperone di roccia porfirica, un lariceto in fiamme attira la mia attenzione. Risaliamo questa selvaggia valletta fino a malga Sette Selle (1906 m) da dove si ha un gran bel colpo d'occhio sulle cime Sassorotto e Sassorosso.
Facciamo una pausa e poi, per sentiero non segnato, puntiamo a forcella Mendana (2049 m) da dove ha inizio il nostro panoramico percorso di cresta.
Dalla forcella si domina l'altrettanto bella e selvaggia val d'Ezze. Ad un tratto, osservando queste verdi e vaste vallate, le scure cime, i numerosi rivi, le rare malghe realizzo quanto mi sia mancato il Lagorai, il primo amore non si scorda mai.

Iniziamo a salire lungo la ripida cresta e ci troviamo ben presto su Cima Mendana (2148 m). Scattiamo qualche foto e poi proseguiamo con un lungo sali e scendi, tagliando a volte ripidi e pericolosi pendii erbosi, verso la nostra meta, Cima Ciste (2186 m).
Giungiamo a piccoli gruppi in cima, le nebbie stanno salendo dalla Valsugana, ma per fortuna la magnifica vista ce la siamo già goduta. Così, con un “commovente” (nel senso che “la fa vegnir da pianzer quando la canta”) karaoke di Carla, pranziamo.
Foto di vetta e poi giù direzione forcella Lavoschio, ma noi giriamo molto prima e puntiamo verso le malghe Ciste; nei pressi di una bella baita in legno sorseggiamo un po' di te e poi imbocchiamo una ripida strada forestale che ci porta in men che non si dica all'auto.










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4 commenti:

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  2. Ri-frust alla schiena, cosa mi sono perso, guarda che razza di colori!
    Ma del resto il Lagorai non tradisce mai (lavate a parte magari :D ), e anche se c'ero già stato ci sarei tornato più che volentieri!!

    Già, come la saggia Misty insegna "c'è chi ama il Lagorai e chi scava, tu scavi..." :D :P

    Flavioski

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  3. OH YEAH.. TU SCAVI!!! mitica quell'affermazione hhehehe

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  4. Flavio riprenditi bene per quando i nostri monti saranno bianchi!!!! Mondo ciaspole! :D

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