sabato 2 ottobre 2010

02/10/2010 Ancora una volta nelle nebbie: Monte Ranzo (Gazza)

Con Claudio ed Elisa partiamo alla volta dello Zuffo dove c'incontriamo con Flavio, Linda e Xavi.
Visto il “bellissimo” tempo decidiamo, anziché di allontanarci verso il Bleggio come da programma, di salire sul vicino Monte Ranzo.
Parcheggiamo l'auto a Margone (941 m ) e da qui c'incamminiamo lungo la strada forestale che passa vicino al cimitero.
La Valle dei Laghi è ammantata dalle nebbie.
Saliamo fino a 1682 metri, sopra Malga Gazza, e da qui prendiamo la strada (segnavia 602) che percorre la lunga dorsale del Gazza. Ad un certo punto notiamo sul promontorio in lontananza un vistoso profilo, un grosso animale marrone, palpitazioni a mille, binocolo... è solo una mucca..porc!
Proseguiamo nelle nebbie e nell'umidità; incontriamo moltissimi, troppi, cacciatori.

Ripetutamente risuona nell'aria l'eco di spari, l'autunno per molti versi è la stagione che preferisco in montagna, ma per altri no.. ogni sparo è una ferita al cuore, spesso mi chiedo chi è stato ucciso, si sarà accorto di essere stato al centro del mirino? Avrà visto in faccia la morte o gli sarà arrivata alle spalle?

Proseguiamo il nostro cammino lungo il segnavi 602, poi prendiamo una mulattiera che in breve ci porta in cima al monte Ranzo (1836 m).
Le nebbie si diradano un poco, giusto il tempo di godere della vista sul Brenta, poi si richiudono ancora. Dentro quelle nebbie forse indugia anche l'anima di mia zia, venuta a mancare proprio due giorni fa, chissà se adesso avrà raggiunto il suo amato marito.

Pranziamo e poi ritorniamo verso malga Gazza percorrendo la larga cresta.
Dalla malga imbocchiamo il sentiero che, attraversando un bel bosco di faggi, ci porta a Malga Bael (1086 m). Qui, finalmente baciati dal sole, ci rilassiamo un po'.
Finita la siesta imbocchiamo il sentiero panoramico che, tagliando il fianco sud della montagna, riporta a Margone; ad un tratto un rumore nel bosco ecco 3-5 camosci che corrono via verso l'alto.
Nei pressi del paese troviamo alcune fatte piene di bacche, seguo piste nell'erba, sentieri nel bosco, raccolgo un po' di campioni, ma alla fine, vista la presenza di latrine, concludo che si tratta di fatte di tasso.

Ben presto siamo al parcheggio e a suon di “Ciapa la galeina!!!” si conclude anche quest'avventura sui monti di casa.

Sua Maestà il Brenta emerge dai mughi!




Altre foto (poche e fatte con la compattina) qui

3 commenti:

  1. Ahhh.... Quel profilo sulla dorsale del Gazza! Sembrava davvero lui..... e invece era una semplice vacca :P :D

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  2. "Ahhh.... Quel profilo sulla dorsale del Gazza! Sembrava davvero lui..... e invece era una semplice vacca :P :D"

    Già, e stavolta io non c'entro nulla!! Non come quella volta in Val d'Algone, che a momenti faccio prendere un infarto al Max! :D

    Se non sbaglio è stata la mia ultima gita prima che la maledetta schiena mi tormentasse... frust!

    Flavioski

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  3. si appunto.. non so se è stato peggio questa volta o quella volta nel Vallon, certo è che Max stava per spaccarti il lungo in testa ahahha

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