Con Elisa partiamo alla volta delle Regole di Malosco (1315 m), destinazione il monte Macaion che già due anni fa, per vari motivi, avevamo mancato.
Parcheggiata l'auto e salutati due “zimpatici” altoatesini c'incamminiamo lungo la forestale che s'inoltra nella valle del rio Sedruno.
La strada è tutta al "revers", la temperatura rigida e il fondo ghiacciato.
Dopo un'oretta e mezza ci ritroviamo in una ampia e solatia radura, finalmente è finita la noiosa forestale!!!
Qui incontriamo anche i primi abeti imbiancati dalle recenti nevicate; risaliamo lungo il sentiero 513 e giungiamo al bivio che porta a Forcella Piccola, punto dove siamo arrivati due anni fa con un gruppo di 6 amici.
Ci saranno circa 30-40 cm di neve e il sole picchia implacabilmente. Proseguiamo oltre, ma ad un certo punto la neve si fa sempre più morbosa facendo zoccolo sotto le ciaspole, e, come se non bastasse, la pista non è più battuta. Seguiamo una traccia laterale e giungiamo a delle baite (ca 1700 m). Qui decidiamo di mandare a remengo la cima e di goderci la pace e la serenità del bosco imbiancato.
Cerchiamo un posto comodo dove bivaccare: sprofondando nella neve giungiamo a una staccionata (1720 m) e qui, con vista su Lagorai, Penegal, Roen, Cornet e Dos d'Abramo, mangiamo.
Finito il pranzo ritorniamo - chiacchierando amabilmente - sui nostri passi.
Ancora una volta il Macaion non s'ha da fare.. riusciremo prima o poi ad arrivarci? Mah ..chi lo sa .. di certo è che, con questa gita, si chiude un altro anno fatto di montagna e amici! Berg Heil!
Per quelli che non possono fare a meno della montagna... per quelli che aspettano la neve... per quelli che seguono l'ombra dell'orso...
mercoledì 29 dicembre 2010
martedì 28 dicembre 2010
28/12/2010 Ciaspolata solitaria sulla Costa dei Cavai e Rosta (Bondone)
Finalmente le agogniate ferie! Quest'oggi non c'è nessuno e così parto da casa da sola, sono indecisa tra il Bondone e Costalta, alla fine la scelta cade sul Bondone così eccomi alle Viote con -7°.
Calzate le ciaspole mi inoltro nella piana; il cielo è coperto e grigio, il sole sta donando il suo calore solo in Alto Adige.
Evitando i numerosi fondisti, mi ritrovo all'imboccatura della val del Merlo, qui mi metto le cuffie e mi isolo da tutti, la colonna sonora di "Into the Wild" mi rapisce.. comincio a salire, tra mughi e larici contorti, lungo la Costa dei Cavai.
La mente viaggia senza freni e ripercorro le gite fatte durante l'anno.. così in un batter d'occhio mi ritrovo a ciaspolare sull'Am Joch e sul Königsanger, a scaldarmi al sole di malga Staboletto, ad allenare la gamba su e giù per la Val Manara o sul Monte di Mezzocorona, a sistemar sentieri a Santa Colomba, a zompettare sotto il Turrion, a fissar moschettoni sulla Favogna, ad ammirare la busa Tramontana dal Ceda, a sistemar fototrappole in val d'Algone, a risalire verdi valli in terre cantabriche, a guardare il temporale arrivare dall'Adamello, a parlare con delle amiche mentre l'oscurità cala sul lago Corvo, a respirare l'aria d'alta quota sul Vioz, ad ammirare il lago Montalon, a sbinocolare all'alba il pian della Nana, ad avvistare fauna sulla Paganella e sul Gazza, a percorrere creste selvagge del Lagorai... “Sempre più desiderosa di scalare i monti, guardare le punte più ardite, provare quella gioia pura che solo in montagna si ha” (cit. Beato Pier Giorgio Frassati).
Salgo fino a circa 1820 m e poi comincio a scendere verso bocca di Vaiona (1695 m).
Il riverbero della neve è micidiale e la luce soffusa sfalsa le pendenze.
Faccio un breve break al baito che c'è al passo e poi comincio a risalire verso la Rosta.
Salgo a fil di cresta, di neve ce n'è poca perché è stata spazzata dal vento, si alternano croste di neve ghiacciata e massi, ad ogni passo un fruscio mi accompagna .. migliaia di cristalli di ghiaccio si staccano a destra e a sinistra.. un suono che ti culla e ti mette in sintonia con la natura.
Arrivo in cima (1839 m) e mi fermo a bere il the con i biscotti. L'Adamello e il Brenta sono sommersi dalla neve quando ecco che, quasi miracolosamente, verso nord le nubi si aprono permettendomi di godere appieno delle cime, delle guglie e dei pascoli innevati.
Scendo nel pianoro sotto la cima dove mi perdo a fotografare qualche abete e cespuglio intrappolati dal gelo. Nel frattempo arriva altra gente e quindi decido di ritornare a valle.
Scendo lentamente verso la torbiera delle Viote e mi sento felice.
Ancora una volta questi posti mi hanno fatto ritrovare me stessa.
Verso il gruppo dell'Adamello
Superstiti
Spettacolare Brenta
Altre foto qui
Calzate le ciaspole mi inoltro nella piana; il cielo è coperto e grigio, il sole sta donando il suo calore solo in Alto Adige.
Evitando i numerosi fondisti, mi ritrovo all'imboccatura della val del Merlo, qui mi metto le cuffie e mi isolo da tutti, la colonna sonora di "Into the Wild" mi rapisce.. comincio a salire, tra mughi e larici contorti, lungo la Costa dei Cavai.
La mente viaggia senza freni e ripercorro le gite fatte durante l'anno.. così in un batter d'occhio mi ritrovo a ciaspolare sull'Am Joch e sul Königsanger, a scaldarmi al sole di malga Staboletto, ad allenare la gamba su e giù per la Val Manara o sul Monte di Mezzocorona, a sistemar sentieri a Santa Colomba, a zompettare sotto il Turrion, a fissar moschettoni sulla Favogna, ad ammirare la busa Tramontana dal Ceda, a sistemar fototrappole in val d'Algone, a risalire verdi valli in terre cantabriche, a guardare il temporale arrivare dall'Adamello, a parlare con delle amiche mentre l'oscurità cala sul lago Corvo, a respirare l'aria d'alta quota sul Vioz, ad ammirare il lago Montalon, a sbinocolare all'alba il pian della Nana, ad avvistare fauna sulla Paganella e sul Gazza, a percorrere creste selvagge del Lagorai... “Sempre più desiderosa di scalare i monti, guardare le punte più ardite, provare quella gioia pura che solo in montagna si ha” (cit. Beato Pier Giorgio Frassati).
Salgo fino a circa 1820 m e poi comincio a scendere verso bocca di Vaiona (1695 m).
Il riverbero della neve è micidiale e la luce soffusa sfalsa le pendenze.
Faccio un breve break al baito che c'è al passo e poi comincio a risalire verso la Rosta.
Salgo a fil di cresta, di neve ce n'è poca perché è stata spazzata dal vento, si alternano croste di neve ghiacciata e massi, ad ogni passo un fruscio mi accompagna .. migliaia di cristalli di ghiaccio si staccano a destra e a sinistra.. un suono che ti culla e ti mette in sintonia con la natura.
Arrivo in cima (1839 m) e mi fermo a bere il the con i biscotti. L'Adamello e il Brenta sono sommersi dalla neve quando ecco che, quasi miracolosamente, verso nord le nubi si aprono permettendomi di godere appieno delle cime, delle guglie e dei pascoli innevati.
Scendo nel pianoro sotto la cima dove mi perdo a fotografare qualche abete e cespuglio intrappolati dal gelo. Nel frattempo arriva altra gente e quindi decido di ritornare a valle.
Scendo lentamente verso la torbiera delle Viote e mi sento felice.
Ancora una volta questi posti mi hanno fatto ritrovare me stessa.
Verso il gruppo dell'Adamello
Superstiti
Spettacolare Brenta
Altre foto qui
giovedì 23 dicembre 2010
sabato 18 dicembre 2010
18/12/2010 Ciaspolata alla Croce di Fai (Monte Fausior)
Nonostante il grigiore e le imminenti nevicate con Claudio decidiamo di andare a far una ciaspolata sul vicino monte Fausior.
A Fai della Paganella il termometro segna -9°. Arriviamo a Santel (1033 m) e lasciamo l'auto nel grosso parcheggio invaso dagli sciatori della domenica.
Cominciano a cadere i primi fiocchi di neve.
Calziamo le ciaspole e c'incamminiamo lungo la ripida strada forestale; la nevicata si fa più intensa. Proseguiamo fino alle Mozzane e qui imbocchiamo il sentiero 603A che s'inoltra, con frequenti tratti ghiacciati, nel bosco.
Perpendicolarmente al sentiero notiamo una pista sospetta e la seguiamo arrancando su un ripido costone, sembrerebbe una vecchia pista d'orso, ma le impronte sono troppo sformate per esserne sicuri.
Ritorniamo sul sentiero e in poco tempo siamo alla Baita Campedel (1365 m) dove ci concediamo un po' di the caldo. Finita la sosta partiamo alla volta della Croce di Fai (1400 m).
Dalla cima osserviamo la sottostante piana Rotaliana, essa giace imbiancata sotto un cielo plumbeo.
Ci fermiamo una decina di minuti e poi, vista la rigida temperatura, ritorniamo sui nostri passi.
Sulla via del ritorno facciamo ancora due piccole deviazioni per seguire tracce nel bosco; è questo che mi piace di più in questa stagione, cercare le impronte e fantasticare su chi le ha fatte.
Ritorniamo poi sulla strada maestra, proprio nel punto dove questa primavera abbiamo sentito vicino più che mai l'ombra dell'orso; e sotto una debole nevicata giungiamo infine al parcheggio.
Nei pressi di Baita Campedel
Croce di Fai
Zoomata sulla Piana Rotaliana
Cristo che guarda perplesso la cementificazione della Rotaliana
A Fai della Paganella il termometro segna -9°. Arriviamo a Santel (1033 m) e lasciamo l'auto nel grosso parcheggio invaso dagli sciatori della domenica.
Cominciano a cadere i primi fiocchi di neve.
Calziamo le ciaspole e c'incamminiamo lungo la ripida strada forestale; la nevicata si fa più intensa. Proseguiamo fino alle Mozzane e qui imbocchiamo il sentiero 603A che s'inoltra, con frequenti tratti ghiacciati, nel bosco.
Perpendicolarmente al sentiero notiamo una pista sospetta e la seguiamo arrancando su un ripido costone, sembrerebbe una vecchia pista d'orso, ma le impronte sono troppo sformate per esserne sicuri.
Ritorniamo sul sentiero e in poco tempo siamo alla Baita Campedel (1365 m) dove ci concediamo un po' di the caldo. Finita la sosta partiamo alla volta della Croce di Fai (1400 m).
Dalla cima osserviamo la sottostante piana Rotaliana, essa giace imbiancata sotto un cielo plumbeo.
Ci fermiamo una decina di minuti e poi, vista la rigida temperatura, ritorniamo sui nostri passi.
Sulla via del ritorno facciamo ancora due piccole deviazioni per seguire tracce nel bosco; è questo che mi piace di più in questa stagione, cercare le impronte e fantasticare su chi le ha fatte.
Ritorniamo poi sulla strada maestra, proprio nel punto dove questa primavera abbiamo sentito vicino più che mai l'ombra dell'orso; e sotto una debole nevicata giungiamo infine al parcheggio.
Nei pressi di Baita Campedel
Croce di Fai
Zoomata sulla Piana Rotaliana
Cristo che guarda perplesso la cementificazione della Rotaliana
lunedì 13 dicembre 2010
Video didattici su incontri con l'orso
Vi linko due video didattici su degli incontri con orsi sui monti Tatra.
Accendete anche l'audio!
Incontro con un maschio
Incontro con femmina con cuccioli
Accendete anche l'audio!
Incontro con un maschio
Incontro con femmina con cuccioli
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