martedì 28 dicembre 2010

28/12/2010 Ciaspolata solitaria sulla Costa dei Cavai e Rosta (Bondone)

Finalmente le agogniate ferie! Quest'oggi non c'è nessuno e così parto da casa da sola, sono indecisa tra il Bondone e Costalta, alla fine la scelta cade sul Bondone così eccomi alle Viote con -7°.
Calzate le ciaspole mi inoltro nella piana; il cielo è coperto e grigio, il sole sta donando il suo calore solo in Alto Adige.
Evitando i numerosi fondisti, mi ritrovo all'imboccatura della val del Merlo, qui mi metto le cuffie e mi isolo da tutti, la colonna sonora di "Into the Wild" mi rapisce.. comincio a salire, tra mughi e larici contorti, lungo la Costa dei Cavai.
La mente viaggia senza freni e ripercorro le gite fatte durante l'anno.. così in un batter d'occhio mi ritrovo a ciaspolare sull'Am Joch e sul Königsanger, a scaldarmi al sole di malga Staboletto, ad allenare la gamba su e giù per la Val Manara o sul Monte di Mezzocorona, a sistemar sentieri a Santa Colomba, a zompettare sotto il Turrion, a fissar moschettoni sulla Favogna, ad ammirare la busa Tramontana dal Ceda, a sistemar fototrappole in val d'Algone, a risalire verdi valli in terre cantabriche, a guardare il temporale arrivare dall'Adamello, a parlare con delle amiche mentre l'oscurità cala sul lago Corvo, a respirare l'aria d'alta quota sul Vioz, ad ammirare il lago Montalon, a sbinocolare all'alba il pian della Nana, ad avvistare fauna sulla Paganella e sul Gazza, a percorrere creste selvagge del Lagorai... “Sempre più desiderosa di scalare i monti, guardare le punte più ardite, provare quella gioia pura che solo in montagna si ha” (cit. Beato Pier Giorgio Frassati).
Salgo fino a circa 1820 m e poi comincio a scendere verso bocca di Vaiona (1695 m).
Il riverbero della neve è micidiale e la luce soffusa sfalsa le pendenze.
Faccio un breve break al baito che c'è al passo e poi comincio a risalire verso la Rosta.
Salgo a fil di cresta, di neve ce n'è poca perché è stata spazzata dal vento, si alternano croste di neve ghiacciata e massi, ad ogni passo un fruscio mi accompagna .. migliaia di cristalli di ghiaccio si staccano a destra e a sinistra.. un suono che ti culla e ti mette in sintonia con la natura.
Arrivo in cima (1839 m) e mi fermo a bere il the con i biscotti. L'Adamello e il Brenta sono sommersi dalla neve quando ecco che, quasi miracolosamente, verso nord le nubi si aprono permettendomi di godere appieno delle cime, delle guglie e dei pascoli innevati.
Scendo nel pianoro sotto la cima dove mi perdo a fotografare qualche abete e cespuglio intrappolati dal gelo. Nel frattempo arriva altra gente e quindi decido di ritornare a valle.
Scendo lentamente verso la torbiera delle Viote e mi sento felice.
Ancora una volta questi posti mi hanno fatto ritrovare me stessa.

Verso il gruppo dell'Adamello
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Superstiti
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Spettacolare Brenta
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Altre foto qui

2 commenti:

  1. tutto bellissimo... anch'io ho spesso vagato tra boschi e cime con quella colonna sonora nella testa, ma non l'avevo mai ascoltata per davvero... lo farò presto!!! :)

    Bud

    PS: impressionante la quantità di neve che c'è (c'era) sul Brenta!!!!

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  2. Altro bel posto per ricaricare le pile a pochi passi o quasi dalla città! :)

    Flavioski

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