Finalmente le agogniate ferie! Quest'oggi non c'è nessuno e così parto da casa da sola, sono indecisa tra il Bondone e Costalta, alla fine la scelta cade sul Bondone così eccomi alle Viote con -7°.
Calzate le ciaspole mi inoltro nella piana; il cielo è coperto e grigio, il sole sta donando il suo calore solo in Alto Adige.
Evitando i numerosi fondisti, mi ritrovo all'imboccatura della val del Merlo, qui mi metto le cuffie e mi isolo da tutti, la colonna sonora di "Into the Wild" mi rapisce.. comincio a salire, tra mughi e larici contorti, lungo la Costa dei Cavai.
La mente viaggia senza freni e ripercorro le gite fatte durante l'anno.. così in un batter d'occhio mi ritrovo a ciaspolare sull'Am Joch e sul Königsanger, a scaldarmi al sole di malga Staboletto, ad allenare la gamba su e giù per la Val Manara o sul Monte di Mezzocorona, a sistemar sentieri a Santa Colomba, a zompettare sotto il Turrion, a fissar moschettoni sulla Favogna, ad ammirare la busa Tramontana dal Ceda, a sistemar fototrappole in val d'Algone, a risalire verdi valli in terre cantabriche, a guardare il temporale arrivare dall'Adamello, a parlare con delle amiche mentre l'oscurità cala sul lago Corvo, a respirare l'aria d'alta quota sul Vioz, ad ammirare il lago Montalon, a sbinocolare all'alba il pian della Nana, ad avvistare fauna sulla Paganella e sul Gazza, a percorrere creste selvagge del Lagorai... “Sempre più desiderosa di scalare i monti, guardare le punte più ardite, provare quella gioia pura che solo in montagna si ha” (cit. Beato Pier Giorgio Frassati).
Salgo fino a circa 1820 m e poi comincio a scendere verso bocca di Vaiona (1695 m).
Il riverbero della neve è micidiale e la luce soffusa sfalsa le pendenze.
Faccio un breve break al baito che c'è al passo e poi comincio a risalire verso la Rosta.
Salgo a fil di cresta, di neve ce n'è poca perché è stata spazzata dal vento, si alternano croste di neve ghiacciata e massi, ad ogni passo un fruscio mi accompagna .. migliaia di cristalli di ghiaccio si staccano a destra e a sinistra.. un suono che ti culla e ti mette in sintonia con la natura.
Arrivo in cima (1839 m) e mi fermo a bere il the con i biscotti. L'Adamello e il Brenta sono sommersi dalla neve quando ecco che, quasi miracolosamente, verso nord le nubi si aprono permettendomi di godere appieno delle cime, delle guglie e dei pascoli innevati.
Scendo nel pianoro sotto la cima dove mi perdo a fotografare qualche abete e cespuglio intrappolati dal gelo. Nel frattempo arriva altra gente e quindi decido di ritornare a valle.
Scendo lentamente verso la torbiera delle Viote e mi sento felice.
Ancora una volta questi posti mi hanno fatto ritrovare me stessa.
Verso il gruppo dell'Adamello
Superstiti
Spettacolare Brenta
Altre foto qui
tutto bellissimo... anch'io ho spesso vagato tra boschi e cime con quella colonna sonora nella testa, ma non l'avevo mai ascoltata per davvero... lo farò presto!!! :)
RispondiEliminaBud
PS: impressionante la quantità di neve che c'è (c'era) sul Brenta!!!!
Altro bel posto per ricaricare le pile a pochi passi o quasi dalla città! :)
RispondiEliminaFlavioski