Partiamo da casa con l'obiettivo di salire a malga Plaz, ma una volta giunti a Stenico, vedendo il Valandro completamente sgombro di neve decidiamo di cambiare meta e andare ai Salti.
Parcheggiamo l'auto a Seo (834 m) e imbocchiamo il sentiero 348.
Fa caldo e il cielo è terso, ai lati della strada fanno capolino le prime gialle primule.
Dopo nemmeno 5 minuti di marcia troviamo degli scavi sospetti e ci fermiamo a fare i rilievi del caso. Dopodiché cominciamo a risalire la ripida e faticosa strada forestale dei Salti.
A circa 1300 metri la strada diventa sentiero, ed è proprio lungo questo sentiero che individuiamo tre grattatoi con vecchi peli d'orso.
Giungiamo ai Salti Sud di Seo (1474 m) e la vista si apre sulle Alpi di Ledro, Carè Alto, Malga Plaz, alta val Laone e ovviamente i verdi pascoli del Valandro.
Sono già stata in questi posti 2 anni fa, ma la meraviglia di fronte a questa visione è la stessa, immutata nel tempo.
Giriamo l'angolo e troviamo i resti di recenti slavine. Decidiamo di salire, per ripidissimi pascoli, sulla cima I Salti (1664 m) dove c'è un piccolo bivacco e tre ragazzi.
Nonostante il vento pranziamo qui, su una cresta in bilico fra due mondi.
Una poiana lancia i suoi richiami dalla val Laone.
Sui versanti sgombri da neve del Valandro pascolano numerosi camosci.
Finito di mangiare ridiscendiamo ai Salti Sud dove possiamo sbinocolare tranquillamente, grazie al lungo facciamo "collezione" di 11 camosci e 4 mufloni.
Riposto il lungo scendiamo a Seo percorrendo la suggestiva vecchia mulattiera che in parte si affianca alla strada forestale.
Claudio con sullo sfondo il Brugnol
Il bivacco e la testata della val Laone
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