Finalmente si prospetta un sabato con bel tempo e alta visibilità, ci accordiamo con Max P - che è da tanto che non vediamo - e decidiamo di andare sull'alpe di Luson, un posto dove non siamo mai stati.
Dopo Siusi, Luson è il secondo più grande altopiano dell'Alto Adige. L'omonima valle che conduce a esso si trova a est di Bressanone ed è chiusa dal Sass de Putia, lambisce il massiccio della Plose ed è divisa dalla val Pusteria dall'alpe di Rodengo e Luson.
Dopo un viaggio infinito ci ritroviamo nel parcheggio vicino alla malga Reaswiese (1660 m) . Il termometro dell'auto oscilla tra -3°/4°, ma il sole ci riscalda con i suoi tiepidi raggi. Siamo in dubbio se portare le ciaspole o meno, l'itinerario è conosciuto e battuto, si, no, boh.. alla fine le porto.
C'incamminiamo lungo la strada e poco oltre alcune macchine ci sorpassano... uhm sulla cartina c'era un divieto, ma non sembra.. infatti poi scopriremo che 200 metri più in altro c'è un altro parcheggio.
Usciamo dal bosco e ci troviamo sull'alpe dinnanzi a un panorama grandioso.
Aaah gli altopiani mi mancavano!
Risaliamo lungo una pista ben battuta fin quasi al rifugio Rastnerhütte, da dove la vista si apre anche sulle cime innevate della Val Aurina. Tocchiamo il rifugio Starkenfeldhütte (1939 m) e proseguiamo sulla strada: qui abbiamo il nostro primo incontro con uno sciatore trainato dai cani (denominato sci-can :D): oggi c'è una gara di questa disciplina.
Abbandoniamo la strada e imbocchiamo il sentiero che sale verso la nostra meta; dopo una rampa micidiale fa capolino la grossa croce di vetta.. ed ecco il vento.. sempre più forte.
Giungiamo in cima ai 2194 metri dell'Astjoch o Burgstall e fa un freddo tremendo. Sotto di noi c'è Brunico, dietro emergono le Dolomiti della val Badia, il Sas de Putia, le Odle, Plose, i Sarentini e monti di Fundres.. spettacolo a 360°!
Scambiamo due chiacchiere con un "compaesano" e poi ci diamo alla fuga. Decidiamo di andare a pranzare al caldo in uno dei tanti rifugi e malghe che puntellano l'alpe; stanca di portare le ciaspole sulla schiena le indosso.
Scendiamo verso un valico e da qui alla sottostante strada; evitando slitte e cani annessi giungiamo a un centinaio di metri sopra il rifugio Kreuzwiesen o Prato Croce (1926 m). Tagliamo per un prato e per il bosco, ci incasiniamo un po' sul ghiaccio e su alcuni cespugli ma alla fine giungiamo al rifugio.
Ci sediamo all'aperto riparati dal vento. Io e Max ordiniamo orzetto, Claudio un "secchio" di pasta e nel frattempo contempliamo il Sass de Putia.
Concludiamo il pranzo con un tocco di dolce, il famoso Kaiserschmarren, e poi ci diamo alla fuga perché il vento infine è giunto anche qui. Con le mani e i piedi congelati ci avviamo sulla strada del ritorno.
Inizialmente percorriamo la strada battuta, poi deviamo su un sentiero che attraversa rivi e boschi, un'ultima pausa presso una bella baita di legno e poi ritorniamo sull'alpe e ripercorriamo la strada fino al parcheggio.
..e con un incantevole tramonto finisce alla grande anche questa giornata.
Gli altopiani non deludono mai!
Alpe di Luson
Scorci grandiosi
Gli ultimi passi prima della vetta
Claudio e dietro i monti di Fundres
Io, Brunico e i monti della Val Aurina
Uno sguardo sulle Dolomiti della val Badia
Sass de Putia
Tramonto
Veramente! Non deludono mai.... :)
RispondiEliminaChe posto, e dire che conosco bene le zone della Pusteria e dintorni ma questo luogo non lo conoscevo. Visti i tuoi interessi se mi mandi il tuo indirizzo ti spedisco Selvaggia Susi un libro che racconta di una lupa (susi in finlandese è lupo) in Finlandia...f.carbone@libero.it
RispondiEliminaCiao Fabrizio!!! Ti mando subito un'email :)
EliminaFoto meravigliose. Un giro eccezionale con un unico neo: calzini bagnati fin da subito per colpa del solito genio... :P
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