sabato 9 febbraio 2013

09/02/2013 Incontri inaspettati sul Monte Gazza (Paganella)

Quest'oggi siamo in compagnia di Max P., le previsioni mettono freddo e vento quindi optiamo per una destinazione conosciuta e vicina il Monte Gazza.
Lasciamo l'auto nell'ameno abitato di Margone (946 m), il termometro segna -5° e c'incamminiamo lungo la forestale, c'è poca neve ed è ben battuta, ma calziamo comunque le ciaspole.
La strada a tratti è un po' noiosa, ma man mano che si sale la vista si apre sempre più.
Giungiamo poco sotto malga Gazza (1549 m) dove ci fermiamo a rifocillarci, fa davvero freddo, ma lo spettacolo verso il Bleggio e il Brenta meridionale è fantastico. Poco più in là passa uno scialpinista, ma sfreccia via senza vederci.
Oltrepassiamo la malga e proseguiamo fino alla larga e panoramica dorsale del Gazza.
Sembra di essere nel Grande Nord, spira il vento, la neve è solidificata in onde e forme bizzarre, sullo sfondo fanno capolino Adamello e Brenta.
Indecisi o meno se salire sul Monte Ranzo proseguiamo lungo la strada, ci supera un signore in motoslitta, pare una visione, la seconda persona che incontriamo quest'oggi.
Ci spostiamo verso sinistra per poter osservare meglio la Regina del Brenta, la Cima Tosa, e come per magia giungiamo su un punto panoramico che ci permette di scorgere il lago di Molveno.
Siamo nel pieno delirio fotografico quando sentiamo la motoslitta di prima avvicinarsi, il primo pensiero non è dei più amichevoli, ma poi l'uomo ci dice che ha una baita poco lontano e ci invita a bere qualcosa di caldo visto il gelo. Ci guardiamo e accettiamo al volo e lui se ne va a preparare le libagioni.
C'incamminiamo e dietro un avvallamento notiamo il tetto di una casetta, prendiamo la strada battuta dalla motoslitta ed eccoci di fronte a questa graziosa casa di pietra.
Mentre con difficoltà stiamo cercando di toglierci le ciaspole ghiacciate, il nostro salvatore si presenta si chiama Silvio ed è da... Lavis... e scopro che conosce la mia famiglia.
"Dai fermeve a pranzo.. spaghetti agli olio e peperoncino?" ovviamente i miei famelici compagni di gita non se lo fanno ripetere due volte.
Entriamo nella casetta e ci troviamo a 20 gradi e passa, il termometro esterno segna -8, un bello sbalzo. Chiacchieriamo a ruota libera, mangiamo e beviamo mentre fuori comincia a nevicare.
Trascorriamo un'ora piacevolissima, sarebbe bello poter star qui di più, ma bisogna rincasare.
Salutiamo e ringraziamo Silvio.
Solo la montagna sa regalare questi incontri speciali che ti cambiano il corso della giornata.
Ritorniamo al freddo e ripercorriamo l'altopiano, poco sopra malga Gazza imbocchiamo il Sentiero di San Antonio, un ripido sentiero che ci permette di accorciare notevolmente il rientro.
Ogni tanto ci fermiamo ad osservare con il binocolo, sulle praterie individuiamo qualche camoscio, mentre di fronte a noi, sul Lagorai e oltre il Bondone, ci sono rovesci nevosi.
Giungiamo così a Margone consapevoli che il nostro mondo ci ha regalato l'ennesima giornata speciale e indimenticabile.

Claudio e Cima Ghez
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Grande Nord sul Gazza
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Il Lago di Molveno e il settore centrale del Brenta
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Max e Cla
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Piacevoli incontri sul Gazza
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