mercoledì 26 giugno 2013

Giugno trascorso all'ombra dell'orso (Brenta)

La voglia di sbinocolare è tanta, così sabato 8 con Max e Claudio decidiamo di salire a Prada.
Lasciamo l'auto nel solito parcheggio sotto il rifugio Alpenrose (1069 m) e risaliamo per un tratto la selciata di Prada per poi imboccare il sentiero Vela - Prada. In poco tempo sbuchiamo sui prati di Froschera, facciamo una tappa al bait del Pelmo e poi decidiamo di salire al belvedere.
Al bivio con il sentiero per il Bregain (1541 m) incontriamo Angelo (già reduce da due avvistamenti ursini), così ci fermiamo a parlare di orsi; nel frattempo giungono tre escursionistici, uno dei quali un noto autore di guide di montagne. Si parla di orsi e il clima non è dei migliori, mentre i suoi due compagni sono disposti ad ascoltare e a informarsi, il succitato tipo inizia uno scontro arrogante e a muso duro, poi però lo si fa ragionare e s'ammorbidisce un poco, finita la querelle il trio se ne va.
Angelo se ne va in baita e ci invita per un caffè, noi decidiamo di mangiare all'aperto poco sopra, ma i nostri piani vanno ben presto in fumo: verso cima Ghez si stanno addensando nuvoloni scuri e udiamo i primi brontolii. Così zaino in spalla raggiungiamo Angelo al caldo della baita dove ci ripareremo dalle intemperie per una buona oretta.
Finita la pioggia ci incamminiamo; poco sopra la baita un bel capriolo maschio fugge via con quattro salti. Scendiamo per la selciata resa molto viscida dalla pioggia e ad un bivio pieghiamo verso un capanno di caccia per sbinocolare un po'. Poi tutti a casa.

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Sabato 15, sempre in compagnia del buon Max, decidiamo di compiere la traversata Priori - Sporminore. Lasciamo un auto vicino al Bus della Spia e poi ci dirigiamo a Priori dove lasciamo l'altra auto. C'incamminiamo lungo la forestale di Selva Piana e facciamo tappa al punto d'osservazione faunistica verso il Bedolè. Avvistiamo solo camosci travestiti da orso.
Proseguiamo lungo questa strada che non avevo mai percorso, attraversiamo abietete e faggete, regna un senso assoluto di pace e tranquillità. La strada comincia a scendere repentinamente, a circa 840 metri individuiamo la traccia romana e la imbocchiamo. Inizialmente si sale ripidamente e con un tratto attrezzato, poi si prosegue con leggeri sali e scendi.
Nei pressi del Pra del Solac' ci fermiamo per una lunga pausa ristoratrice e poi via verso il parcheggio.

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Domenica 22 con Claudio saliamo al Monte Peller. Dopo aver percorso la lunghissima strada - non esente da buche - e dopo aver avvistato un picchio rosso minore, parcheggiamo al pra del Termen (ca 1700 m) e c'incamminiamo lungo la forestale. Superiamo il parcheggio del lago Durigal (nei pressi del quale c'è un piccolo nevaio) e imbocchiamo la strada che porta alla malga Tasullo.
I prati attorno a noi sono costellati da miriadi di fiori colorati.
Girato l'angolo la vista ci ammalia: sono salita 2 o 3 volte in questi luoghi, ma sempre con cielo coperto e nuvoloso, ora invece sono ben visibili il lago di Tovel e le cime alla testata della valle; però le nubi non mancano, il pian della Nana giace sotto un pesante cielo lattiginoso.
Proseguiamo oltre e troviamo una pista d'orso lungo la strada. Poco prima di Malga Tasullo (2090 m) un movimento sul Peller attira la mia attenzione.. sono due marmotte che giocano a rincorrersi.
L'idea iniziale era fare il giro del Peller scendendo al lago delle Salare, ma il tempo non ci convince, finiamo appena in tempo di mangiare che comincia a scendere qualche goccia, così ci rimettiamo in cammino sulla stessa via dell'andata.

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Mercoledì 26 è san Vigilio, santo patrono di Trento ovvero giorno festivo. Con Claudio si decide di salire nuovamente sul Peller, questa volta però dalla strada – che non abbiamo mai percorso - che da Tuenno risale la Val Cialana.
Parcheggiamo a quota 1530 m e imbocchiamo la forestale che porta al Baito dei Conti, nei pressi di questo casolare troviamo un'orma d'orso impressa nel fango. Risaliamo un po' a casaccio verso malga Culmei percorrendo ampi e vasti prati vellutati, da dove poco a poco fa capolino la mole trapezoidale del Peller.
Prendiamo poi la strada a monte e nei pressi di una delle tante baite ci fermiamo a pranzare, vicino a questa troviamo vari massi spostati dall'amico plantigrado.
Finito il pranzo c'incamminiamo lungo la strada fino all'auto. Ridiscendiamo lungo la ripida strada e poi ci fermiamo a circa 1260 m e percorriamo una forestale dove troviamo alcuni grattatoi. Con il binocolo, sulla Montagna di Tassullo, avvistiamo un bel capriolo.
E' presto così risaliamo la val di Tovel e facciamo due passi lungo il lago, al rientro ci fermiamo a sbinocolare nella val de le Glare dove avvistiamo 5-6 camosci sulle pareti sotto il Monte Corno.

“Qui, dove vive ancora, lo spirito del grande orso riempe la terra.
Io prego, nel mio cuore, per il suo futuro.”
Dan George, capo pellerossa

Uno scorcio sul val di Tovel
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Monte Peller
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Vicino a malga Culmei
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Sassi spostati :)
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Lago di Tovel
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