Questa mattina ascoltando la rassegna stampa mi è andato di traverso il tè... a sto punto in nome dello sviluppo torneranno a riproporre la strada che collega Tovel al Grostè, l'impianto che attraversa la Bocca di Brenta, ecc ecc ecc... mah.... !!!
Da L'Adige del 20/04/2011
"Una strada per unire val Saviore e Daone"
di Giuliano Beltrami
Malga Bissina, lago Campo, passo di Campo... Uno sguardo verso il Re di Castello e poi giù, verso il rifugio Brescia, verso la val Saviore, nel silenzio di zone meno battute dai flussi turistici di altre vallate dell’Adamello. Nelle belle giornate
d’estate senti il fischio della marmotta nell’aria frizzante. Il pensiero corre
ai soldati italiani che oltre novant’anni fa, durante la Grande Guerra, percorsero questi crinali, costruirono mulattiere, teleferiche e baraccamenti, si scontrarono con gli austriaci, uccisero e vennero uccisi. Siamo al confine fra Trentino e Lombardia, in cima alla valle di Daone, dove la proprietà catastale si intreccia
fra Comuni giudicariesi e camuni: Paspardo, Saviore, Daone... Sono terre di contrabbandieri (un tempo), di cacciatori e di bracconieri (un tempo e magari anche oggi), terre di escursionisti, a piedi o in mountain bike.
I bresciani hanno un sogno nel cassetto, e lo hanno tirato fuori: realizzare una strada per collegare la val Saviore e la valle di Daone, quindi (per farla larga) la val Camonica e le Giudicarie e, se proprio vogliamo allargarci del tutto, il lago d’Iseo e il Garda.
I sindaci di Cevo e Saviore ne hanno parlato con il loro collega di Daone Ugo Pellizzari, con un obiettivo: approfittare dei fondi messi a disposizione dallo Stato per i Comuni confinanti con le Province e le Regioni autonome.
In proposito un recente decreto ministeriale stabilisce che simili finanziamenti
siano rubricati alla voce opere di eccellenza in grado di unire territori confinanti. «C’è un’occasione migliore di una strada che scavalca il confine?», si sono chiesti i due sindaci.
Dove sta la ratio di un simile progetto? «Nel turismo», hanno pensato i sindaci della val Camonica, immaginando un collegamento più veloce dell’attuale verso il lago di Garda. Alla stampa bresciana hanno spiegato di avere un modello in testa: «Quello della strada del Mortirolo». Vuoi vedere che c’è già chi pensa ad una tappa del Giro d’Italia?
Oggi esiste una strada sterrata che in partenza dalla località Rasega, nei pressi del campo sportivo, passa sul territorio di Cevo e costeggia il lago D’Arno. Il progetto prevede la salita al Passo di Campo per piombare su Bissina. Strada lunga una ventina di chilometri e larga tre metri. «Dobbiamo affrettarci - hanno dichiarato i sindaci di Cevo e Saviore dell’Adamello alla stampa - per esporre il progetto, che va consegnato entro la metà di giugno, così da essere inserito nella graduatoria.
In tal modo intendiamo togliere la val Saviore dall’isolamento; la strada sarebbe frequentata nel periodo estivo per raggiungere il Trentino ed il lago di Garda. Inoltre l’Enel potrebbe essere interessato per fare lavori di manutenzione agli impianti dei laghi D’Arno e di malga Bissina senza dipendere dall’elicottero».
Fin qua i bresciani. Ed il sindaco di Daone che dice? Sorride Ugo Pellizzari.
Scandalizzato o affascinato? È prudente: «Né uno né l’altro», risponde.
E poi accenna alle difficoltà progettuali: «Si arriva a quota 2.300 su costoni
soggetti a frane e valanghe. Mah... La vedo problematica. È vero, ne abbiamo parlato con i colleghi sindaci. Se devo dirla tutta, ci vedrei meglio un percorso ciclabile largo un metro e mezzo: roba per tedeschi, per bikers allenati. Comunque - taglia corto - occorre parlarne anche con la Provincia per capire cosa ne pensi. Si passa pure su territori demaniali, oltre che su proprietà catastali lombarde, sul piano amministrativo daonesi».
Già, ma a sentire i lombardi c’è fretta. Non si sbottona. Pellizzari, che conclude:
«Queste cose hanno bisogno di una approfondita valutazione"
Proposta che solo menti bacate possono pensare.
RispondiEliminasono queste le cose che devono spaventare, altro che orso....
RispondiEliminamax