sabato 9 aprile 2011

09/04/2011 Al passo Faedolo percorrendo sentieri "inesistenti" (Brenta)

Max ci propone un giro in destra orografica della val d'Algone e noi accettiamo di buon grado.
Parcheggiamo l'auto nel piccolo villaggio di Iron (868 m) e calziamo gli scarponi, come da un po' di giorni a questa parte fa un caldo anomalo per essere aprile.
Percorriamo a ritroso un breve tratto di strada per poi imboccare una strada forestale.
Dal bosco s'ode il ticchettio ritmato del picchio.
Ci fermiamo a sbinocolare verso le alte praterie del versante opposto della valle, luoghi dove eravamo la settimana scorsa: becchiamo 3 mufloni e un camoscio.
Ci rimettiamo poi in cammino; sto parlando con Max quando vedo, mimetizzato nel bosco, un uomo con il lungo. E' una conoscenza di Max, il "mitico" Angelo, un guru degli "orsofili" trentini, dove c'è lui c'è l'orso! Scambiamo qualche parola e poi proseguiamo fino alla fine della strada.
Qui comincia l'avventura fuori dagli itinerari battuti.
Prendiamo una traccia quasi invisibile che corre sotto delle rocce, la seguiamo con qualche difficoltà perché bisogna aggirare o scavalcare alcuni alberi schiantati.
In questo groviglio di tracce e false tracce ci orientiamo usando la mappa delle particelle, il gps, la bussola e l'altimetro.
Il sottobosco è impreziosito da un tappeto di candide pulsatille vernalis.
Il sentiero che stiamo cercando, e che Max ha percorso anni fa, dovrebbe essere sopra di noi, così cominciamo a risalire a casaccio un ripidissimo costone.
Dopo un arrancare mostruoso con raffiche di vento che ci gettano in faccia un numero copioso di foglie secche, finalmente approdiamo sul tanto desiderato sentiero che seguiamo fino a un capanno di caccia dove ci fermiamo per un poco.
L'ora di pranzo è passata da un pezzo, ma decidiamo di proseguire e mangiare più in alto, in un secondo capanno.
In pace e solitudine, con un mirabile panorama su Cima Vallon e La Finestra, pranziamo.
Dopo aver perlustrato impervi canaloni e selvaggi creste con il binocolo ci rimettiamo in marcia verso passo Faedolo (1601 m).
Mentre sono impegnata a scattare alcune macro alle pulsatille, Claudio e Max vedono correre verso la cima del monte Iron un giovane camoscio. Dopodiché, percorrendo un panoramico sentiero, scendiamo a baita Faedolo (1307 m) dove ci concediamo un'altra lunga pausa.
C'incamminiamo poi lungo il sentiero, a tratti esposto e attrezzato con un cordino d'acciaio, che ci porta sulla forestale sopra Iron. Sbinocolando verso i costoni di stamane vediamo altri 2 camosci.
Intimoriti da un trattore ricolmo di legna che ci sta alle costole tagliamo per una dissestata e scomoda mulattiera e giungiamo all'auto.
Con gli ultimi raggi di sole che illuminano 6 camosci si conclude anche questa giornata.

Pulsatilla Vernalis
Photobucket

Sbinocolando
Photobucket

Panorama verso cima Vallon e La Finestra
Photobucket

3 commenti:

  1. Ottimo riassunto della giornata, la "vista" dell'Angelo è già qualcosa :p un evento più unico che raro eheh.

    Prima gita di una serie con rampe da paura :P

    RispondiElimina
  2. Che panorami!!
    Bellissimo tutto, avventuroso, complimenti!

    RispondiElimina
  3. è sbagliato il particellare non la memoria del max! :P
    comunque sempre bello "perdersi" là dove esiste ancora il Paese Alto... :)

    max

    RispondiElimina