La meta prefissata della gita era Malga Spora Piccola, ma poi ci siamo lasciati rapire dalla selvaggia bellezza della val Sporeggio.
Questa valle è collocata tra le pendici orientali del sottogruppo della Campa e il Monte Fausiòr ed è un settore del Brenta poco frequentato composto da vallette solitarie e sperdute. Questa zona è stata l’areale dove sopravvivevano gli ultimi esemplari autoctoni di orso bruno del Trentino.
Parcheggiamo l'auto nei pressi dei ruderi del Castel Rovina (595 m) all'imbocco della val Goslada e cominciamo a risalire la strada forestale immersa in una verde faggeta.
A circa 700 metri decidiamo di prendere un pista (non indicata sulle carte) che svolta a sinistra. Già dai primi passi siamo catturati dall'ambiente che ci circonda e decidiamo di andare in esplorazione. Di lì a poco il sentiero si fa esposto, ma un cordino d'acciaio aiuta la progressione. Ignorando diversi bivi giungiamo in un pianoro ricco di abeti chiamato Plan de Solac' (ca 730 m), piccola pausa con annesso controllo dei numerosi grattatoi ivi presenti e poi proseguiamo sempre diritti.
Superiamo un altro tratto attrezzato con bei scorci su Spormaggiore e Cavedago e c'inoltriamo sempre più verso la testata della valle, un capriolo che scappa via improvvisamente ci fa prendere un bello spavento. All'ennesimo incrocio, ovviamente non segnalato sulla carta, proviamo a risalire lungo una forestale, ma arrivati a ca 850 metri ritorniamo sui nostri passi.
E' mezzogiorno passato e decidiamo di fermarci a pranzare nei pressi dell'ultimo panoramico tratto attrezzato.
Dopo un “simpatico” incontro con un “carbonaz”, riprendiamo il cammino e cominciamo a risalire per l'ennesima pista che dovrebbe portare a malga Spora Piccola, ma ad un certo punto il sentiero sparisce, decidiamo comunque di proseguire seguendo un'esilissima traccia. Arranchiamo mostruosamente, anche con quattro “zampe”, per circa mezz'ora e finalmente a 1130 metri sbuchiamo nei pressi di un palco da caccia e da qui a breve sulla strada per malga Spora.
Riposiamo un po' e caliamo poi lungo la strada tagliando qualche curva ripromettendoci di non prendere altri sentieri non mappati.. appena finito di dirlo ed ecco un'invitante traccia ben marcata.. non ci pensiamo due volte e la prendiamo e come per magia ricapitiamo al crocevia di Plan de Solac'. Da qui ripercorriamo il famigliare sentierino esposto e in men che non si dica giungiamo al parcheggio.
Bellissima gita.. never stop exploring :) !
Claudio e la verde Val Sporeggio
Never stop exploring!!
RispondiEliminaBellissima 'passeggiata' direi..ma cos è un carbonaz?
Ciao!
E' quel serpente scuro e molto lungo. In dialetto lo chiamiamo "carbonaz" perchè ha il colore del carbone. Ho cercato su wikipedia e ho trovato che il nome italiano è biacco (pensa te manco lo sapevo :P).
RispondiEliminaIl mio caro amico carbonaz! *_*
RispondiElimina