Ci troviamo alle 7 in piazza a Lavis e partiamo in 28 satini direzione Sporminore.
Il tempo non promette nulla di buono: la val di Non è ammantata da un fitto strato di nubi minacciose e comincia a cadere qualche goccia di pioggia.
Dalla piazza risaliamo il paese fino al campo sportivo dove imbocchiamo una strada che prosegue pianeggiante fino alla sorgente Busoni.
Oltrepassiamo la sorgente e giungiamo a un’area di sosta attrezzata con panchine e tavolini sopra l'abitato di Lover. Proseguiamo poi sempre su percorso pianeggiante al margine tra bosco e frutteti. Sopra Campodenno, in prossimità del Dosso di San Pancrazio, il sentiero è scavato nella roccia e si ha un bella veduta sulla bassa Val di Non.
Sopra il paese di Termon intersechiamo la strada asfaltata che da Cunevo porta a Malga Arza, la percorriamo per un breve tratto e poi c'immettiamo nel largo sentiero ricavato dal canale irriguo che dalla Val di Tovel portava l'acqua al versante orografico destro della bassa Val di Non. Attraversando una rigogliosa faggeta passiamo sopra gli abitati di Cunevo, Flavon e Terres fino a giungere all'imbocco dell'omonima galleria.
Questa è una galleria trattorabile a servizio dell’acquedotto che è stata allestita e illuminata in modo da essere fruibile anche ai pedoni e ai ciclisti, la temperatura interna si aggira intorno ai 10-12° C costanti.
Qui si uniscono al gruppo altri 5 satini.
Alcuni ciclisti provenienti da Tovel ci dicono che dall'altra parte della galleria sta diluviando.
Indossiamo il caschetto e la frontale e c'inoltriamo nella montagna.
Percorriamo l'umido e fresco condotto e sbuchiamo direttamente sulla destra orografica della Val di Tovel: piove, ma non molto, tempo di indossare la ventina e toglierla poco dopo.
Procediamo ora sul sentiero delle Antiche Segherie fino a raggiungere il ristorante Capriolo (770 m), nei pressi del quale ci fermiamo a pranzare.
Dopo una bella chiacchierata con Gilberto il guardaparco e un buon caffè partiamo alla spicciolata.
Nei pressi del Capriolo ha inizio il sentiero delle Glare: c'inoltriamo così in un lussureggiante bosco di abeti e lambiamo qualche laghetto dall'incantevole color verde-turchese.
A monte del bellissimo (!!!) campo di tamburello in questa stagione si formano dei laghetti effimeri dai colori straordinari che svaniscono poi nella pietraia delle Glare per ricomparire la primavera successiva.
Il sentiero ora comincia a salire inerpicandosi nella zona molto arida e rocciosa delle Glare: questa è un macereto provocato da un’antica frana staccatasi alcuni secoli fa dal Monte Corno.
Nei pressi di un punto panoramico il sentiero torna nel bosco dapprima in pineta e poi in peccata. Superata la località Lavacel proseguiamo in piano fino a raggiungere una ripida rampa che conduce al parcheggio nei pressi del Lago di Tovel.
Dal parcheggio in pochi minuti raggiungiamo le placide rive del lago che fu rosso (1178 m) e ci godiamo un po' di riposo in attesa del pullman che ci riporterà a Sporminore.
Bellissima e lunga escursione (oltre 22 km) che sfiora luoghi che solitamente si passano via velocemente in macchina. E' proprio vero che talvolta sarebbe più sensato scendere dall'auto e avvicinarsi alla meta lentamente, come viandanti, perché la bellezza non risiede solamente nel posto che si vuole visitare, ma essa sta anche (e soprattutto direi) nel viaggio che si compie per arrivarci.
I fantastici laghetti lungo il sentiero delle Glare
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