Il giorno del rientro, approfittando del fatto che dovevamo spostarci verso ovest, abbiamo fatto una breve escursione nella selva di Tarnova (Trnovski gozd).
L'altopiano carsico di Tarnova forma il limite nord-ovest dell'aria boschiva dinarica e, proprio grazie all'incontro di tre areali geografici-vegetativi – prealpino, dinarico e mediterraneo - la selva presenta un'elevata biodiversità.
Da Ajdovscina imbocchiamo la strada, tutta curve, che sale a Predmeja. Da questa località turistica proseguiamo per strada sterrata fino alla verdeggiante piana di Mala Lazna (1100 m).
Parcheggiata l'auto c'incamminiamo lungo la strada che porta alla famosa ghiacciaia di Smrekova Draga. Percorso un chilometro prendiamo a destra la scorciatoia per il rifugio Iztokova koča.
Il sentiero s'inoltra nelle selve. Siamo circondati da enormi faggi e profondissime doline.
Giunti al pittoresco rifugio (1260 m) proseguiamo verso la cima.
Il sentiero si fa sempre più ripido e risale la faggeta, l'afa ci fa penare! In circa 45 minuti, superando un ultimo tratto in mezzo ai mughi, calchiamo la cima del Mali Golaki – Monte Calvo (1495 m): la foschia preclude gran parte del panorama, ma verso nord riusciamo a intravedere la cuspide del Triglav.
Le cime della catena Golaki (Veliki - 1480 m, Srednji - 1479 m, Mali - 1495 m) sono le più alte del Carso occidentale e si alzano sopra la vegetazione arborea come lo Sneznik.
Facciamo la firma sul libro di vetta e poi, visto "l'affollamento", decidiamo di pranzare in solitudine, nel magnifico bosco che abbiamo attraversato prima di giungere al rifugio.
Così, camminando in religioso silenzio, assaporiamo questi ultimi passi in terra slovena.
In cima al Mali Golaki
Piccolo amico
Trnovski gozd
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