E' stato presentato ieri al Museo di Scienze Naturali di Trento il RAPPORTO ORSO 2011.
Ecco in breve i contenuti:
Orso
La mole di dati raccolti nel corso di quasi un decennio consente di calcolare interessanti parametri demografici della popolazione, quali i tassi di sopravvivenza degli orsi, riferiti ai cuccioli (77,8%), ai giovani (92,9%) ed agli adulti (88,0%), nonché gli indici di riproduzione (27 cucciolate accertate in dieci anni, 48 piccoli identificati di cui 26 maschi e 22 femmine, più 5 cuccioli indeterminati).
Continua anche l’assestamento della struttura della popolazione, che vede presenti ora in misura preponderante gli adulti (17, pari al 51% della popolazione) rispetto ai giovani (10, pari al 31%) ed ai cuccioli (5, pari al 18%).
Cinque nuovi soggetti sono considerati “mancanti” nel 2011: uno è stato rinvenuto morto, uno è stato messo in cattività, un altro ancora è emigrato nella regione a cavallo tra Austria, Slovenia ed Italia, mentre due orsi non sono stati rilevati geneticamente negli ultimi due anni.
Per quanto riguarda l’utilizzo del territorio, il gruppo di Brenta e l’adiacente gruppo della Paganella e del Gazza si confermano, assieme alle Giudicarie, le aree maggiormente frequentate dai plantigradi. Nel 2011 anche il gruppo delle Maddalene e quello del monte Bondone-Stivo hanno registrato presenze più regolari. Le femmine sono rimaste in un’area relativamente limitata (862 kmq) interamente ricompresa nel Trentino occidentale, mentre il territorio frequentato dai maschi, considerando gli spostamenti dispersivi dei giovani, supera i 16.000 kmq.
In riferimento ai danni causati dai plantigradi si è registrata una consistente riduzione degli stessi: 123 i danni registrati e 43.230 euro la somma complessivamente liquidata per gli indennizzi. Diverse possono essere le motivazioni che hanno determinato tale riduzione: certamente ha inciso l’ottima produzione di frutta selvatica (la faggiola in primis), ma anche il numero delle opere di prevenzione installate sinora ha probabilmente contribuito a contenere i danni, così come la rimozione dell’orsa problematica DJ3.
Anche nel 2011 si è reso necessario l'intervento del personale specificamente preposto alla gestione delle situazioni critiche ma non sono stati molti i casi in cui la squadra di emergenza è stata attivata e solo 4 volte si è reso necessario un intervento diretto sull’orso. L’unico esemplare che ha manifestato comportamenti tali da giustificarne la rimozione, dopo un lungo periodo nel quale si è tentato di modificarne l’attitudine, è stata l’orsa denominata DJ3, che è stata catturata dal Servizio Foreste e Fauna il 17 maggio 2011 e collocata nell’area faunistica del Casteler.
Lince e lupo
Il "Rapporto orso 2011" aggiorna anche lo status della presenza della lince e del lupo in provincia.
Anche nel 2011 è stata confermata la presenza del maschio di lince di provenienza svizzera, denominato B132, il quale ha mantenuto il proprio spazio vitale nel gruppo del Brenta. L’animale come si ricorderà è stato da ultimo catturato dal Servizio Foreste e fauna e munito di un nuovo radiocollare il 14 febbraio 2012.
Per quanto riguarda il lupo, invece, il Rapporto ricorda l’accertata presenza del giovane maschio di origine italiana le cui tracce (anche biologiche) sono state rinvenute durante tutto l’anno nel gruppo montuoso delle Maddalene. Si tratta dello stesso esemplare, identificato geneticamente quale “M24”, già monitorato dal 2009 in Svizzera. Segnalato nel Rapporto vi è un interessante aggiornamento a fine 2011 sullo status del lupo nel contesto delle Alpi orientali, all’interno del quale almeno un altro esemplare ha interessato il territorio provinciale (ed in particolare il settore orientale, anche se per pochi giorni): si tratta di un lupo di 3 anni di età radiocollarato in Slovenia la scorsa estate e che ha effettuato uno strabiliante spostamento di oltre 1000 km attraverso Carinzia, Stiria, Tirolo, Alto Adige, Bellunese ed anche, appunto, il Trentino orientale.
Fonte Ufficio Stampa PAT
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