sabato 31 marzo 2012

31/03/2012 Ciaspolada al cospetto dei Giganti: rifugio Martello (Cevedale - Val Martello)

Con Claudio, Flavio e Max siamo in viaggio da quasi 2 ore...e ci sembra un'infinità!
Stiamo risalendo la val Martello, una valle laterale della val Venosta che s'inoltra nel cuore del gruppo Ortles - Cevedale. Oltrepassiamo il lago di Gioveretto e affrontiamo gli ultimi ripidi tornanti che ci conducono al rifugio Genziana/Henzianhütte (2051 m) dove parcheggiamo l'auto.
Ci cambiamo e imbocchiamo il sentiero 151 che attraversa un bel bosco di cembri, al suolo c'è poca neve. Proseguiamo un po' e poi calziamo le ciaspole, più per non scivolare che per reale bisogno, e in breve siamo al rifugio Nino Corsi/Zufallhütte (2265 m). Nei pressi della graziosa chiesetta facciamo una piccola pausa: la giornata è tersa e splende il sole, ma tira un vento fastidioso che s'insinua ovunque.
Con la coda dell'occhio vedo un movimento sui verdi pascoli della val Mandriccio, prendo il binocolo di Max e intercetto così due grossi camosci.
Ci rimettiamo in marcia e costeggiamo una valletta con una parete ricoperta di colate di ghiaccio, a terra c'è neve dura. Superiamo questo sbalzo e giungiamo al muraglione di pietra eretto un secolo fa per bloccare eventuali esondazioni dai laghetti glaciali nel Rio Plimabach.

Dinnanzi a noi si apre un ampio vallone di una bellezza sconcertante, quasi patagonica.
Macchie di prateria color ocra che emergono dalla neve, un sottile filo d'acqua che solca il fondovalle, cime severe ai lati e all'orizzonte le grandi vette con i loro ghiacciai, su tutte svetta fiera la Zufallspitze. Alla nostra sinistra, su uno sperone roccioso ai piedi di cima Venezia si staglia la nostra meta, il rifugio Martello.

Percorriamo il sentiero invernale e, accompagnati dal fluire dell'acqua, attraversiamo il fondovalle fino a che non giungiamo all'attacco del muro di 200 metri che ci separa dal rifugio.
Saliamo alla spicciolata, bisogna far attenzione perché la neve è dura e in alcuni tratti c'è ghiaccio scoperto, ma fortunatamente i ramponi delle ciaspole mordono bene.
Mi prende la frenesia, mi alzo velocemente, poi mi fermo ad aspettare i miei compagni d'avventura e toh..appena mi giro lo sguardo è attratto dalla superlativa piramide del Gran Zebrù... senza parole.
Finalmente superiamo il tratto ostico e in breve siamo al Rifugio Martello/Marteller hütte (2610 m) frequentato da molti scialpinisti. Dopo aver pranzato, più per ripararci dal vento fastidioso che altro, entriamo in rifugio a bere qualcosa di caldo.
Dalla finestra ammiriamo estasiati il passo della Forcola, la Zufallspitze, la Suldenspitze, il Konigsspitze, la Mutspitze, il Pederspitze e via dicendo.

Finita la contemplazione ci prepariamo per il ritorno.
Ridiscendiamo con cautela il ripido salto e nel fondovalle seguiamo la pista battuta all'andata perché appena si esce da questa si sprofonda nella neve bagnata.
Sfioriamo nuovamente il rifugio Corsi e, dopo aver incontrato un buffo personaggio uscito direttamente dal set di Beautiful, raggiungiamo all'auto.
Ci attende il lungo viaggio di rientro verso Trento... ma un'agoniata tappa alla Forst ci rende il viaggio decisamente più piacevole!!!

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3 commenti:

  1. Straordinaria ciaspolata! Una delle più belle dal punto di vista paesaggistico che abbia fatto :)

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  2. Che meraviglia! Se c'è una cosa che amo particolarmente negli ambienti montani sono le praterie color ocra ravvivate dalle acque che contrastano con quel bel colore azzurro che si abbina pure bene all'ocra!!
    Nel 2010 sono stato in zona: La Forcola, uno dei miei rarissimi 3000 :P

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